Paolino Maddaloni rimosso dalla carica di Prefetto di Frosinone: i rapporti con Fortunato Zagaria spingono il Ministro dell’Interno a intervenire. A Pignataro ha guidato per due volte il Comune.

Uomo forte nelle stanze del potere ai tempi dell’esperienza alla Prefettura di Caserta, Paolino Maddaloni per anni è stato un funzionario governativo molto ascoltato e molto chiacchierato in Terra di Lavoro. Il suo prestigio, però, è stato messo prima pesantemente in discussione dal 2010, a causa del coinvolgimento nel processo ribattezzato “Normandia” (per il quale è imputato insieme all’ex Prefetto e attuale parlamentare Maria Elena Stasi, con l’accusa di abuso d’ufficio e turbativa d’asta), e oggi rischia addirittura di essere decisamente ridimensionato. L’inserimento del suo nome (anche se non è indagato) nei faldoni dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sui fiancheggiatori del boss Michele Zagaria e, nello specifico, l’imbarazzante telefonata con l’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria, infatti, deve aver scosso particolarmente i palazzi del governo se il Ministro dell’Interno ha chiesto (e ottenuto) al Consiglio dei Ministri la sua rimozione dalla carica di Prefetto di Frosinone e la sua collocazione a disposizione.

Così la carriera di Maddaloni subisce una battuta d’arresto proprio a causa di maddaloni paolino.jpgun colloquio “scottante” con Zagaria (Fortunato) che risale ai tempi della vicesindacatura di quest’ultimo nella Giunta comunale guidata da Giovanni Zara. Nella telefonata del 5 febbraio 2009, Zagaria chiederebbe a Maddaloni quali fossero i tempi giusti per far dimettere i consiglieri comunali a lui fedeli e mandare a casa l’allora sindaco Zara, consentendo allo stesso Zagaria di ripresentarsi alle successive elezioni nello stesso anno. Il Prefetto conferma all’allora vicesindaco che il 24 febbraio è il termine ultimo per procedere allo scioglimento dell’amministrazione comunale e gli suggerisce di fare “quella operazione” entro il 10 febbraio; si tratta di una “cosa” della quale Maddaloni dice: “Ci tenevo”. “Ed infatti – sottolinea il Gip Maria Vittoria Foschini – la data del 10 febbraio 2009 è proprio quella in cui i consiglieri comunali fedeli a Zagaria presenteranno le dimissioni”. Insomma, la “liaison dangereus” ha il doppio effetto di corroborare le impressioni dei detrattori di Maddaloni e di confermare l’esistenza – molto diffusa in alcuni ambienti politici e giornalistici – di un sistema di potere che condizionava le istituzioni locali.

A Pignataro Maggiore l’ex Prefetto è molto noto per aver ricoperto la carica di commissario prefettizio al Comune sia dal 2000 al 2002 (dopo lo scioglimento del consiglio comunale a maggioranza di centrosinistra per infiltrazioni camorristiche e prima dell’avvento a Palazzo Scorpio dell’amministrazione guidata da Giorgio Magliocca), che dal 2005 al 2006, (a seguito di un ulteriore scioglimento del consiglio comunale e precedentemente all’avvento della seconda amministrazione del sindaco pidiellino). Durante la sua prima esperienza nel comune dell’Agro Caleno, tra i vari provvedimenti adottati, avviò le pratiche per l’acquisizione dei beni confiscati alla camorra e riorganizzò l’ufficio tecnico. Proprio in quel periodo arrivò in via Municipio anche l’attuale responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, l’ingegner Girolamo Parente, che per alcuni anni è stato responsabile dello stesso ufficio a Casapesenna. Durante la sua seconda esperienza pignatarese (nella campagna elettorale del 2006, la stessa che vide trionfare l’ex sindaco Magliocca), inoltre, Paolino Maddaloni è stato candidato a sindaco per il centrodestra a Caserta.

Paolino Maddaloni rimosso dalla carica di Prefetto di Frosinone: i rapporti con Fortunato Zagaria spingono il Ministro dell’Interno a intervenire. A Pignataro ha guidato per due volte il Comune.ultima modifica: 2012-02-26T19:10:00+01:00da davidema2
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