BENI CONFISCATI FUORI CONTROLLO, SOTTO ACCUSA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIGNATARO MAGGIORE – “CENTO MOGGIA”: SPUNTA UN SOGGETTO ACCESO SOSTENITORE DEL MONDO POLITICO COLPITO DALLO SCIOGLIMENTO PER CAMORRA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI GIUGLIANO IN CAMPANIA

PIGNATARO MAGGIORE – I beni confiscati alle cosche mafiose a Pignataro Maggiore, famigerata città tristemente conosciuta quale “Svizzera dei clan”, sono del tutto fuori controllo, con gravissima responsabilità dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro (Pd) e di quanti dovrebbero avere istituzionalmente gli occhi aperti sulla complessa situazione locale. Ecco che cosa ha scoperto “Pignataro Maggiore News” nell’ambito di un monitoraggio sui beni confiscati cominciato il 27 agosto 2015 e proseguito il 28 agosto 2015 e il 1° settembre 2015.

I beni confiscati di Torre dell’Ortello (ci riferiamo alle costruzioni che insistono sulle cosiddette “Cento Moggia”, alle serre e alla vigna intitolata a don Peppe Diana) sono – non si capisce a che titolo – nelle mani anche del Comitato regionale campano del “Centro nazionale sportivo Fiamma” con sede in Giugliano in Campania, che dice di avere un “partenariato” con la cooperativa “Apeiron”, quest’ultima ufficialmente vincitrice della gara indetta dall’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore. Presidente del citato Comitato regionale campano del “Centro nazionale sportivo Fiamma” è Antonio Arzillo, soggetto assai noto dell’estrema destra giuglianese e già candidato nel 2015 senza successo alla carica di consigliere comunale quale indipendente nella lista di “Fratelli d’Italia”. Ma quello che a noi più interessa, in questa sede, è sottolineare che Antonio Arzillo è un acceso sostenitore di quel mondo politico del centrodestra colpito dallo scioglimento per camorra del Consiglio comunale di Giugliano, al punto che fu lo stesso Antonio Arzillo a scatenare una durissima polemica contro il provvedimento del 24 aprile 2013 del Presidente della Repubblica, chiesto dal Ministero dell’Interno, e a firmare il ricorso al Tar della Campania da cui scaturì l’ordinanza numero 3580/2013 depositata in segreteria in data 10 luglio 2013.

L’incredibile notizia, che abbiamo ottenuto da fonte fiduciaria solitamente molto attendibile, è pienamente confermata in tutti i dettagli da noi appresi da quanto è pubblicato sul sito del Comitato regionale campano del “Centro nazionale sportivo Fiamma”, all’indirizzo Internet www.cnsfiammacampania.it. Il sito fa riferimento, tra le varie iniziative, a una “FATTORIA SOCIALE “CENTO MOGGIA” PIGNATARO MAGGIORE (CE)”, così descritta: “In Partenariato con la cooperativa Aperion di Aversa, affidamento parziale del bene confiscato denominato “Cento Moggia” sito in Pignataro Maggiore (ce). Al fine di un riutilizzo del bene, della conservazione e del riavvio di attività agricole, oltre alla creazione di una Fattorie Sociale Didattica. Altre attività attualmente in essere, campi scuola per la conoscenza e il riutilizzo del bene stesso. Affido avvenuto mediante avviso pubblico per l’uso in concessione gratuito ai sensi del D.Lgs 159/11riguarda i seguenti beni:- Complesso residenziale di tre piani – Locale polifunzionale di circa 300 m, posto in aderenza al complesso residenziale- Capannone di nuova costruzione di circa 300 m, prospiciente il suddetto locale polifunzionale – Terreno di cui per 2 Ha destinato a vigneto – Terreno di circa 1.000mq su cui insistono n. 2 impianti serricoli dell’estensione di 850 mq”. Vi segnaliamo il link http://www.cnsfiammacampania.it/chi-siamo/

Sorgono tanti interrogativi, da parte nostra. Come è possibile un fatto del genere? Come è potuto accadere che i beni confiscati – e, ripetiamo, a che titolo – ora sono nelle mani di Antonio Arzillo, Comitato regionale campano del “Centro nazionale sportivo Fiamma” e compagnia? Alla gara dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore che valore bisogna veramente attribuire? Sono stati richiesti i prescritti certificati, a cominciare da quello antimafia, a carico di Antonio Arzillo e di tutti i vari soggetti che a Giugliano in Campania fanno parte della sua organizzazione? Che cosa pensa il Ministero dell’Interno del fatto che i beni confiscati sono occupati da una persona conosciuta per la veemenza con la quale si è scagliata contro lo scioglimento per condizionamenti camorristici del Consiglio comunale di Giugliano? Di questa gravissima storia – i nostri pochi ma affezionati lettori possono esserne certi – si parlerà a lungo, in tutte le sedi.

Concludiamo, per ora, informando i nostri lettori del fatto che il Comitato regionale campano del “Centro nazionale sportivo Fiamma” ha pure indetto un concorso di idee relativo al logo per il vino prodotto sui beni confiscati, con un bando scaduto il 10 dicembre 2014, che potete trovare al link http://www.cnsfiammacampania.it/concorso-di-idee-un-logo-per-il-vino-anticamorra/. Pubblichiamo tale avviso in coda a questo articolo unitamente alla relazione del Ministro dell’Interno per lo scioglimento per camorra del Consiglio comunale di Giugliano (provvedimento che proprio non piaceva ad Antonio Arzillo) e alla suddetta ordinanza del Tar dove campeggia il nome del primo firmatario, appunto il più volte citato camerata Antonio Arzillo.

Va bene così. Ma, secondo noi, ce n’è già abbastanza perché il Ministero dell’Interno e la Direzione distrettuale antimafia di Napoli accendano i riflettori sui beni confiscati e sull’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore.

avviso-completo-logo-vino

Giugliano-scioglimento

ordinanza-Tar

Rosa Parchi

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