Concorsi comunali: ecco altre intercettazioni ambientali in carcere.

Spuntano altre intercettazioni ambientali in carcere nelle quali si fa riferimento ai concorsi comunali di Pignataro Maggiore per 6 impiegati e 3 vigili urbani, oltre a quelle di cui già abbiamo dato notizia sul nostro blog in data 14 dicembre 2011. È il 27 aprile 2011 quando l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca – allora detenuto nel carcere di Avellino con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica (assolto in primo grado il 20 febbraio 2012, con il rito abbreviato) -, riceve la visita dei familiari: il padre Luigi Magliocca, la madre Maria Grazia Del Vecchio e la moglie Stefania Forlingieri. Una visita che avviene a pochi giorni di distanza dalle perquisizioni effettuate (anche nell’abitazione di Giorgio Magliocca) giovedì 21 aprile 2011 dagli investigatori della Guardia di Finanza di Capua nell’ambito dell’inchiesta dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dott.sse Patrizia Dongiacomo e Giorgia De Ponte, sui concorsi comunali pignataresi.

Evidentemente il tema dei concorsi è molto delicato e scottante per Giorgio Magliocca e i suoi familiari, se gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria delegati alla trascrizione delle intercettazioni ambientali dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli (in particolare il dott. Giovanni Conzo) annotano che, “da subito”, Giorgio Magliocca “s’informa dalla propria consorte della perquisizione in casa avvenuta qualche giorno addietro”. Interviene quindi il padre, Luigi Magliocca, “dicendogli di non preoccuparsi di nulla”. Poi la moglie, Stefania Forlingieri, “dice la sua e tranquillizza il marito riferendogli che coloro i quali si sono presentati in casa loro per eseguire il provvedimento di perquisizione domiciliare sono stati tutti gentili, educati ed hanno avuto un gran tatto”. A questo punto “il padre tenta di cambiare argomento”, ma la moglie di Giorgio Magliocca “riaccenna all’avvenuta perquisizione chiarendo al marito che la stessa è stata eseguita lo scorso giovedì e che lei, intenzionalmente, per non farlo preoccupare, non glielo ha riferito per telefono preferendo inviargli un telegramma in cui dicevano che stavano tutti bene”. Ma le notizie, comunque, corrono, anche in carcere: Giorgio Magliocca “ribatte che lui ne è venuto a conoscenza venerdì mattina”, il giorno dopo.

Come è ovvio, poi le intercettazioni riferiscono per lo più della strategia difensiva di Giorgio Magliocca. Ma il tema dei concorsi comunali si impone di nuovo perché evidentemente è un tassello fondamentale del sistema di potere magliocchiano. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria verbalizzanti riferiscono che “si accenna nuovamente alla perquisizione e relativamente a quest’atto” il padre Luigi Magliocca “puntualizza che vi è stato un errore materiale. Spiega al figlio che la delibera è stata assunta il 10 dicembre e chiarisce anche che lui è in possesso della fotocopia della stessa consegnatagli dal Mazzuoccolo”. Quest’ultimo, come è noto, ex vicesindaco (con Giorgio Magliocca sindaco) e attuale capogruppo di minoranza in Consiglio comunale a Pignataro Maggiore. Luigi Magliocca continua e dice che il segretario (evidentemente l’allora segretario comunale Vito Carangi) o chi per lui “ha fatto le determinazioni per le assunzioni datate 17 dicembre ma la delibera materialmente è stata fatta il 30 dicembre. Luigi dice che chi l’ha fatto ha fatto solo un errore di digitazione materiale. La moglie interviene dicendo che questo mero errore materiale è stato fatto presente dallo stesso segretario in occasione della perquisizione degli agenti della Guardia di Finanza”. Giorgio Magliocca sa che i colloqui in carcere sono intercettati e si lancia in una sortita da paladino della trasparenza e della legalità: “Il detenuto ribatte che paradossalmente invece a Pignataro Maggiore sono tutti arrabbiati con lui perché invece non ha fatto niente e non ha potuto favorire nessuno per quelle assunzioni”. La moglie Stefania Forlingieri “riprendendo l’argomento della perquisizione a casa riferisce al marito che coloro i quali sono stati incaricati di eseguirla sono stati discreti e gentili” e poi dà un’informazione che deve avere un qualche significato importante: “chiarisce anche che si sono soffermati sulla documentazione reperita in casa”. Luigi Magliocca “riferisce anche che a Piergiorgio (ndr probabilmente Mazzuoccolo) gli hanno sequestrato la delibera, ma giusto perché l’aveva con sé. Il padre continua nel renderlo partecipe degli eventi e riferisce anche che il generale e Antonio Palumbo sono molto arrabbiati per tutto ciò che sta succedendo”.

Si tratta di riferimenti, per noi, in parte incomprensibili, ma che Pignataro Maggiore, Municipio.jpgpotrebbero illuminare aspetti fondamentali della vicenda dei concorsi comunali qualora i pubblici ministeri che stanno indagando ritenessero di acquisire tali intercettazioni ambientali e leggerle alla luce degli elementi che sono già in loro possesso. Si vedrà. Per ora va solamente segnalato un altro dettaglio delle intercettazioni captate nel carcere di Avellino il 27 aprile 2011: Giorgio Magliocca “chiede se qualcuno da Roma si sia fatto  sentire e il padre gli riferisce che ha telefonato tale Giulio Monti che non è riuscito a dire una parola perché piangeva sempre”. Non sappiamo se “Giulio Monti” esista, o se si sia trattato di una errata trascrizione. Nel caso, “Giulio Monti” potrebbe essere Giulimondi, che si firma “Dott. Prof. Cav. Fabrizio Giulimondi”, il luminare romano – collega nella segreteria del sindaco di Roma del luminare pignatarese dott. avv. Giorgio Magliocca, entrambi miracolati (senza concorso) e super-stipendiati – chiamato a far parte della commissione esaminatrice della selezione per 6 impiegati del Comune di Pignataro Maggiore. Tale intercettazione, se riferita davvero a Fabrizio Giulimondi, confermerebbe uno stretto legame di amicizia tra Fabrizio Giulimondi e Giorgio Magliocca. In ogni caso, il legame anche di carattere personale tra Giulimondi e Magliocca, anche qualora la citata intercettazione ambientale non riguardasse Fabrizio Giulimondi, viene confermato da un comunicato sull’assoluzione dell’ex sindaco pignatarese diffuso dallo stesso Fabrizio Giulimondi in data 20 febbraio 2012 e pubblicato sul proprio blog, sul sito Internet del Pdl del Lazio e sulla pagina Facebook nata a sostegno di Magliocca, “Forza Giorgio, siamo con te”. Questa la presentazione di Giorgio Magliocca: “Amici vi invito a leggere questo articolo, mi ha commosso”. Fabrizio Giulimondi, deve essere, oltre che “Dott. Prof. Cav.” e poeta, pure un mago se in data 28 gennaio 2012 aveva pubblicato sul suo blog una poesia con un titolo profetico: “Il mio amico Giorgio Magliocca libero e innocente”.

Un’ultima segnalazione relativa alla pagina Facebook “Forza Giorgio, siamo con te”: per mesi ha pubblicato messaggi minacciosi e diffamatori nei confronti di magistrati della Direzione distrettuale antimafia e della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ivi compresi quelli che stanno indagando sui concorsi comunali di Pignataro Maggiore. Evidentemente, i magliocchiani credono di essere impunibili e intoccabili. E ora si stanno impegnando a dare addosso agli investigatori della sezione anticamorra della Squadra mobile della Questura di Caserta. Se diffamare e minacciare magistrati e poliziotti è reato per tutti, in Italia, ma non per i seguaci di Giorgio Magliocca, vuol dire che l’ex sindaco di Pignataro Maggiore è davvero il più intoccabile degli intoccabili, protetto per assurdo in un santuario inaccessibile dove non valgono le leggi dello Stato ma logiche a noi ignote. Ma non può essere così, anzi non è così. Siamo sicuri che si sta già indagando sulle minacce e sugli insulti ai danni di magistrati e poliziotti (oltre che sui concorsi comunali).

Rosa Parchi

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