C’è grande attesa per la terza e ultima udienza del procedimento con rito abbreviato che vede imputato l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (articolo 416 bis c.p.) e – in concorso con Gabriele Capitelli, Antimo De Angelis e Arturo Gigliofiorito – di omissione in atti d’ufficio (art. 328 c.p.) con l’aggravante di aver favorito il clan Lubrano – Ligato. Domani (20 febbraio) il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, Eduardo De Gregorio, sentirà gli interventi dell’avvocato Cesare Amodio (rappresentante in aula della Provincia di Caserta, costituitasi parte civile con azione popolare intrapresa dal giornalista Enzo Palmesano) e del difensore dell’ex primo cittadino, Mauro Iodice.
L’intervento del primo – quasi sicuramente – sarà teso a sottolineare le 
responsabilità dell’imputato, così come ha già fatto nella scorsa udienza il rappresentante del Comune di Pignataro Maggiore, l’avvocato Pasquale Iovino. Il legale di Magliocca, invece, dovrà cercare di smontare l’impianto accusatorio esposto nel corso della prima udienza dal pm della Direzione distrettuale antimafia, Giovanni Conzo, con una arringa durata più di tre ore e mezzo (alla fine della quale aveva chiesto una condanna a sette anni e mezzo di reclusione). Dopo la conclusione dell’intervento delle parti, il Gup dovrà decidere se condannare o prosciogliere l’ex consigliere provinciale.