Le “Iene” magliocchiane attaccano il parroco, il preside e i giornalisti: vietato parlare di camorra.

Gli anonimi che su Facebook si firmano “le Iene pignataresi”, sfegatati seguaci dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, arrestato l’11 marzo 2011 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, hanno sferrato un duro attacco all’Amministrazione comunale, al parroco don Pasqualino Del Vecchio, al dirigente scolastico Paolo Mesolella e ai giornalisti Enzo Palmesano e Davide De Stavola. Un tale volume di fuoco induce a fare, da parte nostra, qualche ipotesi sui motivi e sul contesto dell’aggressione a mezzo web.

È, come ci si poteva aspettare, quella della camorra una delle note pignataro_4_copy_1_copy_1_copy_1.jpgdolenti. Le sedicenti “Iene pignataresi”, evidentemente non “iene ridens”, infatti, sembrano voler dire che a Pignataro Maggiore la camorra non esiste, che chi ne parla rovina l’immagine del paese e che la colpa di tutto è, quindi, dei giornalisti che si ostinano a denunciare il malaffare politico-mafioso. Scrivono, tra l’altro, le “Iene pignataresi”: “Noi ci domandiamo ma è mai possibile che noi che viviamo in questo paese tanto l’odiamo da volerne la sua scomparsa. È inutile che dopo guardando l’erba del vicino si dica è sempre più verde. Grazie anche ai giornalisti Palmesano e De Stavola che con i loro copia e incolla hanno reso Pignataro come il peggiore paese dei camorristi. Ormai Pignataro è finito, non vedete che giorno dopo giorno attività commerciali hanno difficoltà a sopravvivere, perché non c’è uno sviluppo. E perché nessuno è disposto a investire nella ‘Svizzera dei clan’”. Sintomatico il fatto che la nota delle “Iene pignataresi” sia stata scritta il 26 novembre 2011, cioè lo stesso giorno in cui i giornalisti Enzo Palmesano e Davide De Stavola avevano organizzato un convegno per chiedere che la Giunta comunale si costituisse parte civile nel processo con giudizio abbreviato a carico dell’ex sindaco Giorgio Magliocca, il 20 dicembre 2011.

Non si riesce a capire, invece, perché siano finiti nel mirino il parroco e il nuovo dirigente scolastico. Possiamo immaginare, per quanto riguarda il preside Paolo Mesolella, che le “Iene pignataresi” non abbiano gradito la manifestazione per la legalità organizzata in data 29 novembre 2011 dall’Istituto scolastico locale, come da nota pubblicata dal professor Angelo Martino su www.comunedipignataro.it il 24 novembre 2011, con la partecipazione del sacerdote anticamorra don Luigi Merola, della cantautrice per la pace Agnese Ginocchio e del magistrato Giovanni Caparco, giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, quest’ultimo peraltro nostro conterraneo, è di Calvi Risorta. Il preside Paolo Mesosella è avvisato: a Pignataro Maggiore, non appena si parla contro la camorra, i magliocchiani (compresi certi docenti) si arrabbiano – manco a dirlo – come “Iene”.

Rosa Parchi
Le “Iene” magliocchiane attaccano il parroco, il preside e i giornalisti: vietato parlare di camorra.ultima modifica: 2011-12-02T23:46:00+01:00da davidema2
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