Pignataro Maggiore – Da giovedì 10 novembre 2011 i magliocchiani stanno masticando amaro a più non posso su Facebook, segno che altro ancora sta andando (dal loro punto di vista) storto sul piano giudiziario per l’ex “sindaco della camorra”, Giorgio Magliocca, in carcere dall’11 marzo 2011 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per collusioni con la potente e sanguinaria cosca Lubrano-Ligato.
Ma non è dato sapere che cosa sia successo perché la cronaca giudiziaria riguardante Pignataro Maggiore, città tristemente nota come la “Svizzera dei clan”, e più in generale la provincia di Caserta, è fortemente condizionata dagli interessi della camorra. Niente si può aspettare sul tema Magliocca, per esempio, dai giornalisti legati alla famiglia Passarelli, imprenditori con forti interessi a Pignataro Maggiore, prestanome di Francesco Schiavone “Sandokan”.
Per uscire da questa situazione di colluso silenzio, non restano che due possibilità: 1) o i magliocchiani fanno conoscere a tutti i cittadini i motivi giudiziari per i quali stanno masticando amaro su Facebook; 2) o i giornalisti operanti a Roma ci fanno la cortesia di scendere tra Napoli e Santa Maria Capua Vetere per far sapere ai loro lettori a che punto sia l’inchiesta per camorra sull’ex strettissimo collaboratore del sindaco capitolino Gianni Alemanno.
Nessuna speranza, invece, possiamo riporre nella Giunta comunale di Pignataro Maggiore – guidata dal sindaco Raimondo Cucaro – che non ancora ha ritenuto di dover approvare una delibera per costituirsi parte civile contro l’ex sindaco Giorgio Magliocca e di nominare quindi un avvocato che possa seguire il procedimento penale e acquisire le informazioni utili per i cittadini della “Svizzera dei clan” (quelli non collusi). (comunicato stampa)