Una discarica della camorra è stata scoperta dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta nei pressi della circonvallazione di Casal di Principe. L’area era gestita da elementi di primo piano del gruppo Schiavone del clan dei Casalesi, capeggiato da Francesco Schiavone detto ‘Sandokan’. La discarica, risalente ai primi anni ’90, contiene rifiuti ritenuti tossici seppelliti fino a una decina di metri di profondità e coperti da uno strato di cemento spesso circa un metro. La discarica è stata scoperta grazie alla collaborazione di un pentito di camorra, Roberto Vargas, killer dei Casalesi arrestato nell’ambito dell’indagine sulla strage di Villa di Briano (l’uomo è accusato – in concorso – di aver sequestrato, torturato, ucciso e in ultimo seppellito nelle campagne casertane, tre uomini).
Due tecnici dell’Agenzia regionale di protezione dell’ambiente hanno 
prelevato un campione di terreno, diviso in tre aliquote, dall’appezzamento sequestrato in cui sono stati trovati 56 metri cubi di rifiuti speciali e urbani, alcuni provenienti dai Regi Lagni. Il terreno sul quale sono stati sversati i rifiuti appartenente alla curia di Aversa, era stato dato in fitto nel 1960 ad alcuni coloni di Casal di Principe e, negli anni ’90, era stato ceduto a Nicola Pezzella, genero del collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, cugino del boss ergastolano Francesco Schiavone detto “Sandokan”. Stando alle dichiarazioni del pentito Vargas, Pezzella, già condannato in primo grado per associazione camorristica, insieme all’imprenditore Costantino Diana, la cui ditta ebbe in appalto la costruzione della strada, avrebbe svuotato la superficie di pietrisco e terra per utilizzarle nella costruzione della statale Nola-Villa Literno, riempiendo poi il vuoto con rifiuti speciali fino a 8 metri di profondità.