La revoca della convenzione del Comune con la Biopower srl – quella votata nel 2007 per la localizzazione di una centrale a biomasse in via del Conte – si “incaglia” tra gli scogli della burocrazia. Questo è quanto trapela da indiscrezioni provenienti da Palazzo Scorpio, dopo l’annullamento della seduta dell’Assise di venerdì che avrebbe dovuto segnare la fine dello scellerato accordo tra l’Ente di via Municipio e la società travolta dall’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Lo stesso primo cittadino, Raimondo Cuccaro, in tarda mattinata ha attribuito lo slittamento della data a non meglio precisati ritardi nell’espletamento di adempimenti da parte del segretario comunale. In una nota inviata nel primo pomeriggio (mai giunta a Pignataro Maggiore News) e pubblicata parzialmente da un sito di informazione on line, invece, lo stesso sindaco afferma: “Il differimento della data per la seduta consiliare si è reso necessario per un’integrazione del faldone dei documenti riguardanti proprio la revoca della convenzione con la Biopower. […] abbiamo ritenuto opportuno completare il corredo documentale per la seduta consiliare, soprattutto nel rispetto dell’opposizione consiliare e dei cittadini che potrebbero richiedere la visione e l’analisi di tutti documenti. […] abbiamo ritenuto necessario e trasparente inserire anche i documenti meno rilevanti nel faldone, nel rispetto della completezza e della chiarezza che un argomento come quello della Biopower implica. […]” (da comunedipignataro). Quindi si tratterebbe semplicemente di un eccesso di zelo a tutela dei cittadini e delle minoranze.
Al momento non è stata fissata una nuova data, anche se il Consiglio – sempre secondo il sindaco – dovrebbe essere riconvocato nello stretto giro di pochi giorni, al massimo quattro. Inutile dire che questo colpo a vuoto stride terribilmente con i proclami di questi giorni, i quali già annunciavano la rescissione del contratto con la Biopower come il segno visibile di un deciso cambiamento e di una chiara discontinuità rispetto alla precedente maggioranza consiliare. Indubbiamente la revoca della convenzione è un atto di grandissima importanza proprio perché la volontà politica di un’Amministrazione comunale ha un grande valore in casi di questo tipo. Insomma, diversamente da quello che sostengono i soliti commentatori “interessati”, che confondo politica e affarismo (tendenza che nell’epoca del magliocchismo andava molto di moda), un convinto atto in questo senso toglierebbe definitivamente ogni velleità agli speculatori che vorrebbero insediarsi nell’Agro Caleno.