DRAMMATICA AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE REGIONALE ANTICAMORRA E BENI CONFISCATI SUI RAPPORTI TRA “APEIRON” E IL “GRUPPO SOCIALE LA FELICITA’”: EMILIANO SANGES RIFERISCE CHE ALTRI DOCUMENTI SULLA COLLABORAZIONE TRA LA SUA COOPERATIVA E L’ASSOCIAZIONE LEGATA ALLA FAMIGLIA LUBRANO SI TROVANO IN PREFETTURA

NAPOLI/PIGNATARO MAGGIORE – Ascoltato in una drammatica audizione dalla Commissione speciale anticamorra del Consiglio regionale della Campania, il 26 maggio 2020 a Napoli, il capo della cooperativa “Apeiron”, Emiliano Sanges – cui sono stati affidati beni confiscati alla camorra a Pignataro Maggiore e a Santa Maria La Fossa –, non è riuscito a nascondere di essere in grande difficoltà e ha tentato di chiamare a raccolta il resto del mondo contro il giornalista Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso). Il giornalista aveva poco prima illustrato e depositato all’attenzione dei commissari inoppugnabili documenti sull’imbarazzante “caso” di un partner di “Apeiron”, il “Gruppo sociale La Felicità”, un’associazione i cui componenti sono tutti felicemente o amici o parenti della famiglia Lubrano di Pignataro Maggiore, quella del defunto capomafia “don” Vincenzo Lubrano. Emiliano Sanges ha detto tra l’altro: “Abbiamo inviato, e vorremmo che fosse messa agli atti, una documentazione che è solamente parte del nostro curriculum che ci vede cogestori dei budget di salute per l’A.S.L. di Caserta dal 2008. Gestiamo servizi in modo continuativo per la prefettura di Caserta dal 2014 e dal Ministero dell’Interno dal 2018, mediante lo SPRAR di Ceraso. Mi domando se sia credibile che tutti questi affidamenti, da parte della Prefettura, quindi del massimo organo territoriale di Governo e da parte del Ministero o tutte le innumerevoli gare cui abbiamo partecipato, alcune delle quali abbiamo vinto, siano state affidate a noi senza alcuna tipologia di controllo. Non ad ultimo l’affidamento che c’è stato fatto da Agrorinasce, rispetto al terreno di Santa Maria la Fossa”. A Pignataro Maggiore, come è noto, la cooperativa “Apeiron” ha firmato due protocolli d’intesa in materia di immigrazione con il “Gruppo sociale La Felicità” nelle date del 29 gennaio 2018 e del 25 maggio 2018 rispettivamente per l’anno 2018 e per il triennio 2018-2020.
Emiliano Sanges ha poi aggiunto: “Non vi nascondo che abbiamo avuto innumerevoli manifestazioni di sostegno da parte di Libera e del Comitato don Peppe Diana, anzi, accolgo con piacere che fuori al Palazzo della Regione c’è la frase di don Diana che mi ha ricordato che qualche giorno fa abbiamo perso Valerio Taglione, che era uno dei nostri punti di riferimento più importanti sul territorio casertano”. Nell’elencare le proprie benemerenze Emiliano Sanges è pure riuscito incredibilmente a dare man forte alle accuse di Enzo Palmesano, indicando con precisione dove possono essere cercati altri documenti sui rapporti tra la cooperativa “Apeiron” e il lubranesco “Gruppo sociale La Felicità”: le carte sono depositate in Prefettura. “Vi lascerò agli atti – ha detto ancora Sanges – non solo i documenti della prefettura di Caserta, l’ultima gara del 2018 abbiamo presentato una serie di partenariati in fase progettuale che sono regolarmente depositati presso la Prefettura di Caserta. Questi atti riguardano i protocolli d’intesa con l’Associazione Gli Amici del Libro, con l’Associazione La Felicità e altre numerose Associazioni del territorio, sono tutti atti depositati presso la Prefettura di Caserta e oggetto di convenzione con la Prefettura stessa”.
I giornalisti d’inchiesta ringraziano per l’informazione, tanto più che lo stesso Emiliano Sanges ha sottolineato: “Siamo assolutamente convinti della necessità che ci sia un giornalismo di inchiesta, un giornalismo di inchiesta che faccia le pulci a tutti, soprattutto a noi che svolgiamo un ruolo assolutamente delicato”. Ma quando i cronisti le inchieste le fanno sul serio (come a Pignataro Maggiore), aggiungiamo noi, Sanges non è più tanto felice; e poco ci è mancato che facesse l’elenco dei giornalisti che a lui invece piacciono davvero, cioè quelli che non scoprono mai nulla, scrivono di camorra solo quando gli arriva un bel comunicato stampa dei valorosi magistrati della Direzione distrettuale antimafia e, soprattutto, danno la “patente” di anticamorra ad “Apeiron”.
Come si sa, fanno parte del consiglio direttivo del “Gruppo sociale La Felicità” il presidente Salvatore Sala (detto “Salvo”), il vicepresidente Giuseppe Ferra, il tesoriere Ida Capuano, i consiglieri Michelina Porcelli e Sofia Castaldo, infine il segretario Angela Valente, moglie di Gaetano Lubrano, quest’ultimo figlio del defunto capomafia Vincenzo Lubrano. “Rispetto alla presenza della signora Valente, personalmente sono napoletano, vengo dalla Provincia di Napoli – ha dichiarato Emiliano Sanges alla Commissione speciale anticamorra e beni confiscati – non conosco la signora Valente, non abbiamo mai avuto un atto costitutivo dell’Associazione”. Lo stesso Sanges che ha tentato addirittura di prendere le distanze dal suo idolo politico-amministrativo Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore, presidente della Provincia (e quindi componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza) e commissario provinciale di Forza Italia: “Sono stato definito un ingranaggio del sistema magliocchiano, ora voglio precisare quanto segue: con l’attuale Amministrazione, abbiamo sempre avuto rapporti di rispetto, e avrò visto il sindaco Magliocca quattro o cinque volte in vita mia, gli affidamenti del bene confiscato sono tutti avvenuti con la precedente Amministrazione, mediante delle gare d’appalto regolarmente vinte dalla nostra cooperativa”. Però Sanges quando va a Ceraso, in provincia di Salerno, dove si occupa di SPRAR (Sistema diprotezione per richiedenti asilo e rifugiati)si fa accompagnare dall’assessore magliocchiano ai beni confiscati di Pignataro Maggiore Vincenzo Romagnuolo. All’audizione in Commissione, seppure invitato, il sindaco di Pignataro Maggiore (a differenza di quello di Santa Maria La Fossa) non era presente: era impegnato in una (per lui) provvidenziale riunione del Consiglio comunale.
Il pensiero di Giorgio Magliocca sulla vicenda “Apeiron-Felicità” è comunque ben conosciuto: il sindaco pignatarese ha risposto annunciando incomprensibili querele contro i giornalisti Salvatore Minieri ed Enzo Palmesano. Va ricordato che i fratelli Gaetano Lubrano (marito, come si è detto, di Angela Valente, segretario del “Gruppo sociale La Felicità”) e Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a vigilanza speciale) sono stati condannati in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri. È una tradizione di famiglia la guerra dei Lubrano contro i giornalisti: il capoclan Vincenzo Lubrano chiese e ottenne la cacciata del giornalista Enzo Palmesano (per questo riconosciuto vittima di reato di tipo mafioso) dal “Corriere di Caserta”, quotidiano locale di cui era collaboratore con inchieste anti-camorra sul territorio di Pignataro Maggiore. Vincenzo Lubrano fu iscritto nel registro degli indagati unitamente al nipote acquisito Francesco Cascella, messaggero della proposta che non si poteva rifiutare all’indirizzo dell’allora direttore del “Corriere di Caserta” Gianluigi Guarino, che effettivamente pose fine alla collaborazione di Enzo Palmesano. Morto nel frattempo Vincenzo Lubrano, il nipote Francesco Cascella è stato condannato per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del cronista. E fu il defunto Gaetano Lubrano (fratello di Vincenzo Lubrano) uno dei boss che parteciparono alla riunione tenutasi a Marano di Napoli, nel feudo dei Nuvoletta (imparentati con i Lubrano e alleati dei “corleonesi” di Totò Riina), dove fu deciso di assassinare il giornalista del “Mattino” Giancarlo Siani. Omicidio sinistramente evocato pure da Vincenzo Lubrano nelle intercettazioni ambientali confluite nell’inchiesta sul “caso Palmesano”. Nel concludere la sua audizione alla Commissione regionale anticamorra, che si è svolta in un’aula intitolata proprio a Giancarlo Siani, Palmesano ha reso omaggio al sacrificio del cronista alla presenza del presidente Carmine Mocerino, della vice-presidente Vincenza Amato, del segretario Vincenzo Viglione, della consigliera Maria Antonietta Ciaramella e del sindaco di Santa Maria La Fossa Nicolino Federico. L’amministratore della cooperativa “Apeiron” Emiliano Sanges era accompagnato da una sua collaboratrice, Statia Papadimitra.
In questo scenario è opportuno ricordare che Giuseppe e Gaetano Lubrano, inoltre, sono fratelli del defunto Raffaele Lubrano detto “Lello” (ucciso in un regolamento di conti dal “clan dei casalesi” il 14 novembre 2002), il boss mafioso con il quale Giorgio Magliocca, allora consigliere provinciale di An in carica, ebbe vari incontri alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro Maggiore del 2002 in cui fu eletto sindaco per la prima volta. Arrestato l’11 marzo 2011 con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica, Giorgio Magliocca è stato assolto in via definitiva “perché il fatto non sussiste” e gli è stato riconosciuto un risarcimento per “ingiusta detenzione” di 90.000 Euro. Ma gli incontri di Giorgio Magliocca con il boss mafioso Lello Lubrano sono stati sempre confermati, in tutte le sedi, inoppugnabilmente. Ovviamente il sindaco di Pignataro Maggiore non poteva fare a meno di firmare un accordo di partenariato “per la legalità” e contro la camorra con l’associazione “Gruppo sociale La Felicità”. Accordo che è al centro di una deliberazione di Giunta comunale, la numero 106 del 4 luglio 2019, avente ad oggetto: “Richiesta dell’associazione culturale ‘Gruppo sociale ‘La Felicità’ – Approvazione progetto e schema di partenariato – Delibera di Giunta regionale n. 169 del 24-4-2019”, approvata all’unanimità dei presenti (il sindaco Giorgio Magliocca e gli assessori Rossella Del Vecchio e Vincenzo Romagnuolo, assenti gli assessori Gerardo Del Vecchio e Antonio Palumbo).

Rosa Parchi

DRAMMATICA AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE REGIONALE ANTICAMORRA E BENI CONFISCATI SUI RAPPORTI TRA “APEIRON” E IL “GRUPPO SOCIALE LA FELICITA’”: EMILIANO SANGES RIFERISCE CHE ALTRI DOCUMENTI SULLA COLLABORAZIONE TRA LA SUA COOPERATIVA E L’ASSOCIAZIONE LEGATA ALLA FAMIGLIA LUBRANO SI TROVANO IN PREFETTURAultima modifica: 2020-06-03T09:55:03+02:00da davidema2
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