ECCO LA COMPLESSA VICENDA DEL TERRENO IN LOCALITA’ TUORO, ALL’ORIGINE DELLE MINACCE DEL CLAN LIGATO AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI

PIGNATARO MAGGIORE – Ma era davvero così complicato accertare la titolarità ufficiale e la situazione giuridica esistente (eventuale sequestro, o quant’altro) in merito al terreno riconducibile al clan Ligato che si trova in località Tuoro, tra il gommista Romagnuolo e villa Turino, lungo via Francesco Vito e viale Giancarlo Siani? Un terreno, come è noto, al quale abbiamo dedicato un articolo su “Pignataro Maggiore News” in data 27 gennaio 2013, visto che il comandante dei vigili urbani, capitano Alberto Parente, era stato oggetto di una intimidazione camorristica il 24 gennaio 2013 mentre era impegnato in alcuni accertamenti in merito alla stessa proprietà.

La situazione del terreno è tutta da chiarire. Ed evidentemente il clan Ligato non desidera che si chiarisca, se ha deciso di portare a termine un’intimidazione nella sede dei vigili urbani, ospitata in un palazzo confiscato al boss detenuto Raffaele Ligato. Un punto fermo, almeno in parte, comunque esiste: il terreno in questione è di proprietà della società “Aquarium”, con sede legale in Capua, nella cui storia figura la totalità delle azioni nella disponibilità del camorrista detenuto Pietro Ligato e della moglie Marta Marcello. Società, la citata “Aquarium”, di cui non si riesce a capire, attraverso la semplice visura della Camera di commercio, quale sia attualmente la situazione in materia di legislazione antimafia per il sequestro delle quote, comunque oggetto di vari provvedimenti giudiziari.

Da una ulteriore visura, stavolta catastale, si evince in dettaglio che la “Aquarium srl” è proprietaria di un terreno al foglio 12, particella 5293, che potrebbe essere anch’esso (ma a noi non risulta ufficialmente) oggetto ipoteticamente di provvedimenti giudiziari, in quanto riconducibile ad una società di cui fanno parte soggetti al centro di inchieste della magistratura. Ma c’è di più. Nel nostro archivio abbiamo ritrovato un articolo pubblicato dal quotidiano locale “Il Giornale di Caserta” in data 1° maggio 2007, con il titolo: “Ligato: soldi alla società ‘Aquarium’”, di “Silvia Rivera”, firma che evidentemente è uno pseudonimo redazionale.  Tale articolo  prendeva spunto dalla determinazione del Servizio tecnico del Comune di Pignataro Maggiore numero 218 del 3 aprile 2007 – documento anch’esso in nostro possesso – avente ad oggetto: “Lavori di completamento della strada posta tra gli incroci via Seuce con via Roma e strada penetrazione cooperative – Liquidazione indennità espropriativa”. Precisiamo, a beneficio dei nostri (pochi) lettori, soprattutto quelli non pignataresi, che il posto è lo stesso, ma nel frattempo sono cambiati i nomi delle strade o di tratti di strade. Come si legge nella citata determinazione del Servizio tecnico comunale,  in data “2 febbraio 1999 veniva redatto il verbale di consistenza e d’immissione in possesso, relativo alle seguenti particelle: foglio 12, particella 5294 (ex particella 63) e particella 5296 (ex particella 66)”; quindi il Comune versava, nel 2007,  “3.564,50 Euro, di cui 3.181,36 quale indennità espropriativa e 383,14 quale indennità di occupazione, in favore di Marta Marcello in qualità di amministratore unico della società Aquarium srl, proprietaria del terreno descritto in narrativa oggetto di cessione, con accredito a mezzo di assegno circolare non trasferibile”.

Ricapitoliamo: per quanto finora detto, risulta agli atti la proprietà del terreno a beneficio della “Aquarium srl” di cui al foglio 12 particella 5293 (come da visura catastale); e inoltre foglio 12, particella 5294 (ex particella 63) e particella 5296 (ex particella 66), coma da notizie fornite dalla determinazione del Servizio tecnico comunale sopra meglio precisata per il versamento a favore di Marta Marcello, moglie di Pietro Ligato.  Il quadro va completato  per quanto risulta a firma di Maria Giuseppa Lubrano, moglie di Raffaele Ligato e madre di   Pietro Ligato, oltre che sorella del defunto capomafia “don” Vincenzo Lubrano. La stessa Maria Giuseppa Lubrano che, accompagnata dalla figlia Felicia Ligato, il 24 gennaio 2013 era stata protagonista della intimidazione ai danni del comandante dei vigili urbani.

Maria Giuseppa Lubrano non ha mai avuto alcun ruolo nella “Aquarium srl” e, pertanto, non dovrebbe vantare alcun diritto sul terreno di cui stiamo scrivendo, speriamo senza confondere troppo le idee ai nostri pazienti lettori e addirittura a noi stessi. Ma il 12 novembre 2002 Maria Giuseppa Lubrano, che si qualifica coltivatrice diretta, risulta aver firmato un contratto di fitto agrario a beneficio di  Giuseppe Maisto, commerciante, documento che recita, tra l’altro: “La signora Maria Giuseppa Lubrano per i diritti vantati sul terreno in agro di Pignataro Maggiore esteso per circa moggi 6, concede in fitto, al convenuto Giuseppe Maisto, che accetta, il terreno in agro di  Pignataro Maggiore in catasto al foglio 12, particella 63”. Ma, come si è visto, nella determinazione del Servizio tecnico veniva citata una particella 5294 (ex particella 63) riconducibile alla società “Aquarium”, con amministratore unico Marta Marcello, nuora di Maria Giuseppa Lubrano.

Deve essersi trovato di fronte a questo guazzabuglio, il capitano Alberto Parente, e quindi nella necessità di  approfondire la questione al fine di accertare la titolarità del terreno in ossequio ai propri doveri d’ufficio, in particolare per quanto previsto da un’ordinanza del sindaco Raimondo Cuccaro (la numero 45 del 7 giugno 2011, tuttora operante nei confronti di tutti i cittadini pignataresi), relativa al taglio di arbusti, rami e siepi ai lati delle strade. Come si può notificare un’ordinanza al proprietario di un terreno, se prima non se ne accerta la reale titolarità? Adesso si farà finalmente chiarezza, ma in maniera molto approfondita, anche ai fini della inchieste della Direzione distrettuale antimafia sulla famiglia Ligato.

Vogliamo concludere questo articolo confermando ai nostri più affezionati lettori che hanno avuto una impressione esatta: il cognome Maisto, prima citato, non è ignoto alle vicende pignataresi e a quelle della famiglia Ligato. Giuseppe Maisto, infatti, titolare del suddetto contratto di fitto agrario (concesso da Maria Giuseppa Lubrano) per i 6 moggi di terreno in località Tuoro, è lo stesso commerciante al quale la moglie di Raffaele Ligato aveva affittato (data dichiarata di presa di possesso 10 agosto 2002, data del contratto 12 novembre 2002) i dieci moggi di terreno attigui alla villa bunker di via del Conte; dieci moggi di terreno confiscato da tempo e quindi di proprietà dello Stato, non più della famiglia Ligato-Lubrano. E quando vi fu lo sgombero della villa bunker, il 26  agosto 2003, e la conseguente acquisizione al patrimonio indisponibile del Comune di Pignataro Maggiore, il terreno continuò incredibilmente ad essere affittato fino al 7 giugno 2007 – quando esplose lo scandalo – da Maria Giuseppa Lubrano a Giuseppe Maisto (che pagava l’affitto alla signora Ligato), mentre l’Amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Giorgio Magliocca faceva finta di nulla.

Alla luce dell’affitto-choc di via del Conte, Maria Giuseppa Lubrano potrebbe essersi resa protagonista di chissà quale altra manovra pure per il terreno in località Tuoro. Meglio verificare fino in fondo. Ed è quello che voleva fare – e sta facendo – il capitano Alberto Parente. Per questo Maria Giuseppa  Lubrano, accompagnata dalla figlia Felicia Ligato, è andata a minacciarlo fin dentro il comando dei vigili urbani, in un bene confiscato. Per fortuna del comandante Alberto Parente (e per tutta Pignataro Maggiore) il sindaco non è più Giorgio Magliocca, che faceva finta di nulla. E’ noto il comunicato stampa diffuso dall’attuale sindaco, Raimondo Cuccaro, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, per esprimere solidarietà al comandante dei vigili urbani.

Rosa Parchi

ECCO LA COMPLESSA VICENDA DEL TERRENO IN LOCALITA’ TUORO, ALL’ORIGINE DELLE MINACCE DEL CLAN LIGATO AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANIultima modifica: 2013-02-03T17:12:00+01:00da davidema2
Reposta per primo quest’articolo