BENI CONFISCATI: LA MATTINA ARRIVA L’ESERCITO ITALIANO, DOPO POCHE ORE IL DANNEGGIAMENTO FIRMATO DALLE TRUPPE DELLA CAMORRA – CONVOCARE SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE “APERTO”

PIGNATARO MAGGIORE – Non a caso è stata ribattezzata “Svizzera dei clan”. A Pignataro Maggiore, infatti, le cosche camorristico-mafiose hanno davvero il pieno controllo del territorio, una ramificatissima rete di informatori, complicità ad ogni livello; e tengono gli occhi aperti su tutti i punti sensibili, a cominciare – ovviamente – dai beni confiscati per decisione della magistratura e acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune. Sentite questa storia appena scoperta da “Pignataro Maggiore News”, nonostante lo strettissimo riserbo con il quale era stata ammantata dal 25 ottobre 2012.

È proprio in quella data che il bene noto come “Cento Moggia”, in località Torre dell’Ortello, diventa teatro di un nuovo tentativo dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore, guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro, di dare una destinazione forte all’immobile confiscato alla cosca Nuvoletta, ma che sarebbe appartenuto in realtà al capo storico dei “corleonesi”, Luciano Liggio. Cuccaro aveva contattato i vertici delle Forze Armate, con una lettera inviata per conoscenza anche al Presidente della Repubblica, offrendo l’immobile per i compiti di istituto degli uomini in divisa.

La mattina del 25 ottobre 2012, l’Esercito italiano manda sul posto una sua delegazione formata da alcuni militari e da un alto ufficiale, forse un colonnello, accolti dai rappresentanti del Comune di Pignataro Maggiore. Pare che il responso sia stato negativo, l’immobile confiscato non poteva essere utile per gli scopi dell’Esercito italiano. Ma la semplice visita aveva messo subito in allarme le cosche camorristico-mafiose. E dopo poche ore, con il calare della notte, suona l’allarme: era entrato immediatamente in azione l’“esercito” della camorra. Rotta la serratura del cancello, i camorristi tra l’altro si erano scagliati con un automezzo (forse un trattore) contro le due pesanti saracinesche, danneggiandole gravemente. Una delle saracinesche era stata addirittura sfondata e resa inservibile. Truppe d’assalto della camorra contro la utilizzazione del bene confiscato e contro la presenza (che sarebbe stata molto pericolosa per i clan) dell’Esercito italiano, cioè di uomini armati.  

Niente era trapelato, come si è detto, da quel 25 ottobre 2012. Che qualcosa di grave fosse successo, però, si era capito leggendo la determinazione del Servizio tecnico del Comune di Pignataro Maggiore numero 810 del 31 dicembre 2012, avente ad oggetto: “Impegno spesa per riparazione e ripristino cancello beni confiscati in località Torre dell’Ortello. Affidamento incarico ditta Abate Paolo”. Chi ha avuto problemi di serrature, sa bene che la cifra indicata nella citata determinazione, 363 Euro, era troppo alta se si fosse trattato di aggiustare solo il cancello. In più, nello stesso documento, si faceva riferimento – oltre che al “ripristino del cancello” – anche a “ogni altro intervento necessario”. Che, tradotto, significava che c’erano stati altri danneggiamenti non precisati. Appunto – come ha accertato “Pignataro Maggiore News” – il danneggiamento delle due saracinesche (e altro ancora, si dice), una delle quali pare sia stata sistemata alla meglio, sarebbe stata saldata, non potendo essere più utilizzata diversamente a causa dello sfondamento subito. Ora una sola delle saracinesche è utilizzabile.

Fin qui, quanto abbiamo potuto sapere. Rinnoviamo la richiesta al sindaco Raimondo Cuccaro e a tutti i consiglieri comunali (sia di maggioranza sia di opposizione, a cominciare dal presidente Ilaria Bovenzi) per la convocazione di un Consiglio comunale “aperto” per discutere dei beni confiscati. Tanto più che non ancora si è spenta l’eco delle minacce camorristiche del clan Ligato ai danni del comandante della Polizia locale, capitano Alberto Parente, intimidazione perpetrata in data 24 gennaio 2013 nella sede dei vigili urbani di via Ferdinando IV di Borbone, ospitata in un palazzo confiscato appunto al boss Raffaele Ligato.

Rosa Parchi  

BENI CONFISCATI: LA MATTINA ARRIVA L’ESERCITO ITALIANO, DOPO POCHE ORE IL DANNEGGIAMENTO FIRMATO DALLE TRUPPE DELLA CAMORRA – CONVOCARE SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE “APERTO”ultima modifica: 2013-02-01T19:56:00+01:00da davidema2
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