CONCORSI COMUNALI: TANTO DI CAPPELLO, MA RITA RICCIO NON POTEVA SVOLGERE LE FUNZIONI DI SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE PER 6 IMPIEGATI

PIGNATARO MAGGIORE – Emergono altre anomalie nei concorsi comunali di Pignataro Maggiore del 2010, mentre cresce l’attesa per la conclusione delle indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (sostituti procuratori dottoressa Giorgia De Ponte e dottoressa Patrizia Dongiacomo) che portarono anche a numerose perquisizioni domiciliari il 21 aprile 2011, effettuate dagli investigatori della Guardia di Finanza di Capua. Secondo una nostra fonte fiduciaria solitamente bene informata, la commissione di concorso per 6 impiegati avrebbe redatto almeno un verbale in violazione degli articoli 162 e 164 del “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi” del Comune di Pignataro Maggiore approvato con deliberazione numero 16 del commissario prefettizio, assunta con i poteri della Giunta comunale in data 23 giugno 2005.

La nostra fonte fa riferimento al verbale numero 17 del 10 settembre 2010 (che sarebbe stato già acquisito in originale dalla magistratura), relativo ad una riunione della commissione per 6 impiegati alla quale parteciparono il presidente Vito Carangi, all’epoca segretario comunale di Pignataro Maggiore, e i componenti Rita Riccio (segretaria comunale della cappelliana-Pd Amministrazione di Piedimonte Matese) e Fabrizio Giulimondi (amico ed ex collega dell’ex sindaco pignatarese Giorgio Magliocca nella segreteria dell’imperatore romano Pdl ex An Gianni Alemanno, dove entrambi furono miracolati con incarichi d’oro da dirigenti per chiamata diretta, senza concorso).

Assente alla riunione del 10 settembre 2010 il segretario della commissione di concorso, Gianfranco Bovenzi, dipendente comunale pignatarese. E così, come si legge nel già richiamato verbale numero 17, il presidente Vito Carangi pensò bene, “vista l’assenza del dipendente Bovenzi Gianfranco” di delegare “le funzioni di segretario della commissione alla dottoressa Rita Riccio”. Tanto di Cappello (sia con la “c” minuscola sia con la “C” maiuscola) alla dottoressa Rita Riccio, ma il “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi” del Comune di Pignataro Maggiore prevede all’articolo 162 (“composizione commissione esaminatrice”) che “in ogni commissione le funzioni di segretario sono svolte da un dipendente di ruolo dell’Ente”. La dottoressa Rita Riccio non è un dipendente di ruolo del Comune di Pignataro Maggiore e il presidente Vito Carangi non poteva quindi delegarle le funzioni di segretario della commissione spettanti, come si è visto, a Gianfranco Bovenzi, senza violare l’articolo 162 del regolamento sopra citato. Inoltre, la commissione esaminatrice è nominata con deliberazione di Giunta comunale – sempre come previsto dall’articolo 162 – e, fino a prova contraria, ancor di più l’allora segretario comunale Vito Carangi (tanto di Cappello e tanto di Magliocca pure a lui) non poteva fare di testa sua affidando a Rita Riccio le funzioni di segretario della commissione, a meno che un Vito Carangi solo non possa arrogarsi il potere di un’intera Giunta.

Ma non è finita qui. Quella riunione di commissione esaminatrice non poteva tenersi senza violare, altresì, l’articolo 164 del regolamento, che recita: “La commissione esaminatrice è convocata dal presidente. Per la validità delle adunanze è sempre necessaria la presenza di tutti i membri”. Ovviamente, segretario compreso; mentre, come si è visto, Gianfranco Bovenzi non c’era. E ancora: “La redazione del processo verbale dei lavori della commissione, da eseguirsi separatamente per ciascuna seduta, è effettuata dal segretario della commissione, che ne è responsabile. Il verbale di ciascuna seduta è firmato dal presidente, da tutti i componenti e dal segretario in ogni pagina e a chiusura”. Non è previsto, insomma, che le funzioni di segretario della commissione possano essere delegate ad altri, nel caso alla dottoressa Rita Riccio, tanto più che non è una dipendente di ruolo del Comune di Pignataro Maggiore.

La nostra fonte – che non è superstiziosa – ritiene, infine, che non sia per effetto del numero sfortunato che le cose sia andate così con il verbale 17 del 10 settembre 2010. E suggerisce che bisognerebbe analizzare tutti i verbali del concorso per 6 impiegati, ma pure quelli del concorso per 3 vigili urbani, per assicurarsi che non siano stati violati anche in altre occasioni gli articoli 162 e 164 del “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi”, a causa di eventuali assenze del segretario di entrambe le commissioni esaminatrici Gianfranco Bovenzi. Noi, come la nostra fonte, non ne sappiamo di più. Non resta che rivolgere una cortese richiesta in tal senso ai valorosi magistrati che se ne stanno occupando e che sono già in possesso di tutti i verbali di entrambe le commissioni di concorso.

Rosa Parchi

CONCORSI COMUNALI: TANTO DI CAPPELLO, MA RITA RICCIO NON POTEVA SVOLGERE LE FUNZIONI DI SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE PER 6 IMPIEGATIultima modifica: 2012-10-31T18:23:00+01:00da davidema2
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