Domani mattina (2 febbraio) alle 9, di fronte alla Seconda Sezione penale collegio B del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, comincerà il processo “Biopower 1” che vede imputate 18 persone per il giro di mazzette legato alla costruzione della centrale a biomasse di Pignataro Maggiore. Tra di loro – oltre agli imprenditori e ai vari funzionari coinvolti – c’è l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Francesco D’Alonzo, accusato di aver intascato una tangente sotto forma di sponsorizzazione, elargita da Giovanni Verazzo alla squadra di calcio di cui era presidente (il Pignataro Calcio, società sportiva che ha avuto come presidente, prima di D’Alonzo, anche Mario “Fernando” Turino e come presidente onorario l’ex sindaco Magliocca). In sede di costituzione delle parti, il Comune di Pignataro Maggiore – rappresentato dall’avvocato Luciano Polizzi – si costituirà parte civile.
Gli imputati sono stati rinviati a giudizio lo scorso 30 di settembre dal 
Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Cettina Scognamiglio. In quell’occasione, dei ventiquattro indagati, sei hanno seguito una diversa sorte. Gianpiero Tombolillo, Eugenio Di Santo e Vincenzo Di Santo, hanno chiesto il patteggiamento (i primi due sono stati condannati rispettivamente a 1 anno 10 mesi e 20 giorni e a 1 anno e 8 mesi, entrambi con pena sospesa). L’ex sindaco Giorgio Magliocca, il consigliere comunale Piergiorgio Mazzuoccolo e il funzionario della Regione Campania, Giuseppe Ragucci, invece, hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato e sono stati scagionati dalle accuse. In particolare Magliocca e Mazzuoccolo (accusati del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio con l’aggravante del concorso formale e del concorso nello stesso reato con altri), sono stati assolti per insufficienza di prove – in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale.