Dopo l’investitura in consiglio comunale, la nuova amministrazione alle prese con i tanti problemi ereditati dalla gestione “magliocchiana” di Pignataro Maggiore.

Il primo consiglio comunale dell’era Cuccaro va in archivio senza alcun tipo di tensione e in un clima sostanzialmente disteso. Formata la giunta (composta dal vicesindaco Francesco De Rosa e dai tre assessori Giorgio Vito, Daniele Luigi Palumbo e Cesare Cuccaro), eletti il presidente e il vice presidente del consiglio (Ilaria Bovenzi e Gerardo Bovenzi), nominati i membri della commissione elettorale (De Rosa, Giorgio Valente e Gerardo Del Vecchio) e i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione (Piernicola Palumbo per “La Svolta”, Piergiorgio Mazzuoccolo per “Unione e Libertà”, Gaetano Fucile per “Amare Pignataro”), comincia fattivamente la non facile esperienza di Raimondo Cuccaro e dei suoi al governo di Pignataro Maggiore.

Tanti sono i nodi da sciogliere e i problemi da risolvere. Il Comune è fortemente CUCCARO_RAIMONDO.jpgindebitato a causa di una gestione “allegra” delle casse pubbliche da parte delle precedenti amministrazioni. In questi primi mesi per qualsiasi tipo di spesa servirà il “bilancino”. Le prime manifestazioni pubbliche che potrebbero risentire di questa situazione saranno quelle eventualmente inserite nel cartellone dell’”Estate Pignatarese”. L’assessore con delega allo sport e allo spettacolo, Luigi Palumbo, si è ritrovato con poche centinaia di euro a disposizione e dovrà inventarsi qualcosa per allietare i pignataresi nei “caldi” mesi estivi.

Un altro capitolo andrebbe riservato alla situazione della Pignataro Patrimonio srl, la società che gestisce in house la raccolta dei rifiuti a Pignataro, Santa Maria la Fossa e, fino a qualche mese fa, a Sant’Angelo d’Alife (che dovrebbe ancora saldare il conto del servizio degli ultimi quattro mesi). La nuova amministrazione deve ripianare i debiti, razionalizzare i costi, garantire il servizio, nominare un amministratore unico e far funzionare senza sprechi e senza clientele la “baracca”. Insomma, un’impresa non facile.

Nonostante le mille difficoltà incontrate in questi giorni, però, la nuova amministrazione ha già dato un segnale forte di discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti. I due appartamenti confiscati al clan Ligato in via Ferdinando IV di Borbone – gestiti infruttuosamente per anni dalla cooperativa Mondotondo -, saranno utilizzati per fini istituzionali: uno diventerà il comando del locale corpo della Polizia Municipale, nell’altro sarà allestita la nuova aula consiliare.

Dopo l’investitura in consiglio comunale, la nuova amministrazione alle prese con i tanti problemi ereditati dalla gestione “magliocchiana” di Pignataro Maggiore.ultima modifica: 2011-06-02T15:52:00+02:00da davidema2
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