“GRIDALO” CHE VOGLIONO METTERE A TACERE I GIORNALISTI (COME A PIGNATARO MAGGIORE E SPARANISE) – IL NUOVO LIBRO DI ROBERTO SAVIANO DICE SOPRATTUTTO AI GIOVANI CHE BISOGNA COMBATTERE PER CAMBIARE LE COSE: NON ARRENDERSI ALLE MENZOGNE DEL POTERE

La nuova opera di Roberto Saviano, “Gridalo” (Bompiani, 544 pagine, 22 Euro), è un libro molto bello e altrettanto ambizioso: si rivolge a un adolescente che nella finzione e nella funzione letteraria l’autore vede uscire dal liceo scientifico “Diaz” di Caserta, frequentato all’epoca dal sedicenne futuro scrittore di “Gomorra”, per dirgli tra l’altro che ovunque nel mondo si tenta di mettere a tacere i giornalisti. Con l’omicidio, con azioni giudiziarie, isolamento, delegittimazione, diffamazione. Lo scrittore stavolta non fa riferimento a vicende specifiche della provincia di Caserta, ma a noi piace suggerire ai nostri pochi ma affezionati lettori che “Gridalo” è un libro che può insegnare molto ai giovani di Terra di Lavoro dove sono in atto campagne pesanti contro i cronisti: basti pensare a quello che si sta orchestrando pure in queste ore a Pignataro Maggiore e Sparanise ai danni dei giornalisti Enzo Palmesano e Salvatore Minieri. Saviano lancia un appello: bisogna combattere per cambiare le cose, non arrendersi alle manovre e alle menzogne del potere (o politico o mafioso, o tutte e due le cose assieme).
Nel libro Roberto Saviano racconta al ragazzo (che egli è stato) “storie che voglio t’insegnino un metodo. Quello che a me è mancato, perché avanzavo senza copertina-Gridaloaddestramento, senza orizzonte (…). Le storie che ti racconterò, se saprai leggerle, potrebbero all’occorrenza farti da scudo. Spero persino da munizione, una munizione particolare che, quando esplode, concede vita invece che toglierla” (pagina 15). Insomma, quel liceale viene chiamato a un consapevole e coraggioso combattimento con delle “munizioni” speciali; e si chiama appunto “Munizioni” la collana che Saviano dirige per la casa editrice Bompiani. Potrebbe attenderlo il rogo come Giordano Bruno, ma Saviano insiste: “Gridalo che la parola resiste al fuoco” (pagina 116). Per il pensatore arso vivo a Campo de’ Fiori a Roma il 17 febbraio 1600, “cibo dell’anima è la verità”; e “la carne che sta bruciando in piazza è quella di un filosofo, un tipo d’uomo abituato al combattimento” (pagina 105 del volume di Roberto Saviano, laureato in filosofia).
“Gridalo” è un libro per tutti: perché la difesa del giornalismo riguarda l’intera società. A pagina 215 Roberto Saviano riporta una frase di Paul Caruana Galizia, figlio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata con un attentato dinamitardo: “L’impunità con cui i giornalisti vengono perseguitati e uccisi è più un problema nostro che loro (…). I giornalisti perdono le loro vite, ma noi che gli sopravviviamo perdiamo il nostro diritto a sapere, a parlare, a imparare (…). La libera circolazione delle notizie e delle opinioni, ferri del mestiere dei giornalisti, crea società più giuste e libere, società più ricche e resilienti. In altre parole, società in cui vale la pena vivere”. Roberto Saviano – che dal 2006 vive sotto scorta per il suo lavoro d’inchiesta – scrive (pagina 70): “Se vuoi fare il giornalista, la cosa ti è perdonata finché ti limiti a scrivere, ma se ti metti a indagare o a suggerire piste, allora ti danno dello Sherlock Holmes, dicono che non hai perso la mania di comporre puzzle, come quando eri bambino”. “Gridalo” (di Roberto Saviano) lo si potrebbe riconoscere anche se fosse stato pubblicato anonimo: porta i segni dell’accanimento del reporter d’inchiesta e della visione potente dello scrittore.

Rosa Parchi

“GRIDALO” CHE VOGLIONO METTERE A TACERE I GIORNALISTI (COME A PIGNATARO MAGGIORE E SPARANISE) – IL NUOVO LIBRO DI ROBERTO SAVIANO DICE SOPRATTUTTO AI GIOVANI CHE BISOGNA COMBATTERE PER CAMBIARE LE COSE: NON ARRENDERSI ALLE MENZOGNE DEL POTEREultima modifica: 2021-02-15T16:57:15+01:00da davidema2
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