PIGNATARO MAGGIORE – Quel che resta del magliocchismo a Pignataro Maggiore è ormai un paesaggio di macerie; sta davvero venendo giù tutto, come si dice: “la cocozza con tutto il cucuzzaro”. È successo, infatti, che la affollata e interminabile manifestazione denominata “Il giardino delle zucche” – organizzata dal potente grande elettore magliocchiano Mario Turino detto “Fernando” – è finita nel mirino di tanti utenti di Facebook, tra i quali (incredibile ma vero) addirittura la consigliera comunale di maggioranza Rosa Pettrone.
La prima cannonata l’ha sparata Lù Monsellato, con un messaggio dell’11 ottobre 2020: “Ma le zucche sono immuni dal virus?? Chiedo…”. Subito dopo è intervenuto il giornalista e scrittore Salvatore Minieri: “Sponsorizzate, soprattutto, dalla politica. Dovremmo spiegare a qualche genio “comunale” che si tratta di business privato. Alla città non entrerà un solo euro. Qualcuno vuole spiegarlo al solito fenomeno di intelligenza?”. Un chiaro riferimento, quello di Salvatore Minieri, allo spot del sindaco Giorgio Magliocca a favore del proprio amico con il seguente messaggio su Facebook in data 27 settembre 2020: “Anche quest’anno Il Giardino delle Zucche – Pumpkin Patch a Pignataro Maggiore punto di riferimento per tante famiglie della Campania ed oltre. Un grazie a Fernando Turino e alla sua famiglia per questa straordinaria esperienza”. Ancora Lù Monsellato: “Io non so da chi sono sponsorizzate e non entro nel merito. Però non posso accettare di vedere lunghe file di auto in paese che vengono anche da fuori con 14 positivi ed altri in attesa. Poi si chiudono solo 2 classi per precauzione Covid. Non so… Sono ignorante, ma qualcosa non mi quadra”.
A prima vista sembra tutto “normale”: una utente di Facebook (la suddetta Lù Monsellato) spara a zero e altri (a cominciare da Salvatore Minieri) le danno man forte. Ma se si vanno a vedere i “mi piace” delle persone che sono d’accordo con la cannonata anti-zucche e anti-Turino spunta un nome a sorpresa: come si è detto, la consigliera comunale Rosa Pettrone, eletta nella lista magliocchiana “Ricoloriamo Pignataro” anche grazie ai voti di “Fernando”. Una bordata inaspettata.
Qualcosa di traumatico, insomma, sta succedendo nel mondo politico locale, dopo che Giorgio Magliocca – stroncato dal “caso Lubrano-Felicità”, di cui i nostri pochi ma affezionati lettori sono molto bene informati – è stato costretto ad annunciare che non si ricandiderà alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del prossimo anno. Giorgio Magliocca è sempre più solo: sono rimasti lui, Turino, le zucche e quelli che incassano le indennità facendo finta di essere degli statisti a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore.
Rosa Parchi