BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA A PALAZZO SCORPIO, SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIGNATARO MAGGIORE: ACQUISITI GLI ATTI DELL’ACCORDO TRA IL TRABALLANTE SINDACO GIORGIO MAGLIOCCA E L’ASSOCIAZIONE CULTURALE LEGATA ALLA FAMIGLIA DEL DEFUNTO BOSS MAFIOSO VINCENZO LUBRANO

PIGNATARO MAGGIORE – Blitz della Guardia di Finanza a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore, per acquisire atti relativi all’attività degli uffici e della Giunta del traballante sindaco Giorgio Magliocca, che è anche presidente della Provincia e coordinatore provinciale di Forza Italia, partito che ha condotto allo sfascio alle recenti elezioni regionali. Secondo quanto trapela, i finanzieri hanno portato via un fascio di documenti riguardanti il “caso Lubrano-Felicità”, assai ben conosciuto dai nostri pochi ma affezionati lettori a seguito dell’inchiesta giornalistica che ha seminato il panico tra le macerie del magliocchismo.
Schermata 2020-09-25 alle 18.55.29Ovviamente non conosciamo in dettaglio i documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza, ma è facile immaginare che gli investigatori siano partiti della famigerata deliberazione di Giunta comunale numero 106 del 4 luglio 2019 con la quale fu dato il via libera alla firma del sindaco di un accordo di partenariato per iniziative anti-camorra con il “Gruppo sociale La Felicità”, l’associazione culturale i cui componenti del consiglio direttivo sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia (condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato) Vincenzo Lubrano, imparentato con i Nuvoletta di Marano di Napoli e alleato di ferro dei “corleonesi” di Totò Riina. Tra gli allegati alla citata deliberazione di Giunta comunale vi sono pure altri esplosivi documenti: due protocolli d’intesa in materia di immigrazione siglati tra la suddetta lubranesca associazione culturale e “Apeiron”, la cooperativa sociale che gestisce i beni confiscati alla camorra a Pignataro Maggiore, famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”.
Quando è esplosa la clamorosa vicenda, Giorgio Magliocca – invece di presentare immediatamente le dimissioni – ha diffuso un video su Facebook per propagandare incomprensibili querele contro i giornalisti Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso) e Salvatore Minieri; ma poi è stato costretto ad annunciare – in una drammatica riunione del Consiglio comunale – che non si ricandiderà alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del prossimo anno.

Rosa Parchi

BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA A PALAZZO SCORPIO, SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIGNATARO MAGGIORE: ACQUISITI GLI ATTI DELL’ACCORDO TRA IL TRABALLANTE SINDACO GIORGIO MAGLIOCCA E L’ASSOCIAZIONE CULTURALE LEGATA ALLA FAMIGLIA DEL DEFUNTO BOSS MAFIOSO VINCENZO LUBRANOultima modifica: 2020-09-25T18:56:05+02:00da davidema2
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