IL PALCO ALLESTITO IN OCCASIONE DELLA FESTA PATRONALE È STATO INCREDIBILMENTE USATO PER LA SCENEGGIATA POST-ELETTORALE DELLA LISTA “RICOLORIAMO PIGNATARO” – REGNA SOVRANA LA CONFUSIONE TEOLOGICA: PER QUALCUNO LA “M” PUNTATA DOPO “SAN GIORGIO” NON SIGNIFICA “MARTIRE” MA “MAGLIOCCA”

PIGNATARO MAGGIORE – La confusione teologica regna evidentemente sovrana a magliocca2Pignataro Maggiore, dove qualcuno deve aver pensato che la “M” puntata aggiunta a “San Giorgio” significhi in realtà “Magliocca” e non “Martire”. E così giovedì 16 giugno 2016, primo giorno dei solenni festeggiamenti in onore del Patrono “San Giorgio M.” (Martire) – annunciati con un manifesto dove campeggia, con il programma, un messaggio del parroco don Pasqualino Del Vecchio -, piazza Umberto I è stata invece teatro della festa di ringraziamento della lista “Ricoloriamo Pignataro” con un comizio del sindaco “Giorgio M.” (Magliocca) e di un successivo spettacolo musicale magliocchiano. Come se non bastasse, “Giorgio M.” (Magliocca) – con i suoi consiglieri comunali e candidati e concertino al seguito – si è sentito incredibilmente autorizzato a usare il palco allestito per i festeggiamenti di “San Giorgio M.” (Martire), pagato con i soldi dei cittadini che pensavano di finanziare con le loro offerte la festa patronale non le infrastrutture per  la sceneggiata post-elettorale di “Ricoloriamo Pignataro”.

san giorgioSiamo certi che il parroco don Pasqualino Del Vecchio – la cui profonda preparazione teologica non può essere responsabile di una simile confusione e della conseguente scivolata post-elettorale pro-M. (Magliocca) – vorrà dettare una nota di precisazione, prendendo le distanze dall’increscioso episodio e smentendo le voci diffuse dai buontemponi della piazza secondo i quali alla processione di domenica 19 giugno 2016 sarà portata per le strade del paese con l’artistico carro non la statua equestre di “San Giorgio M.” (Martire) che uccide il Drago ma “Giorgio M.” (Magliocca) in carne e ossa attorniato dai miracolosi imprenditori Mario Turino detto “Fernando” e Pietro Della Corte, suoi accesi sostenitori.

È appena il caso di sottolineare ulteriormente – sempre per evitare confusioni teologiche – che la lista “Ricoloriamo Pignataro” ha suscitato i plateali entusiasmi di inquietanti soggetti, parenti stretti di Raffaele Lubrano detto “Lello” (ucciso il 14 novembre 2002), il boss mafioso che incontrò più volte “Giorgio M.” (Magliocca) alla vigilia delle elezioni amministrative del 2002. Tali entusiasti soggetti non sono la “Sacra Famiglia” – il parroco don Pasqualino Del Vecchio lo sa sicuramente -,  ma una famiglia mafiosa: i loro parenti stretti non sono gli eroici uccisori del Drago (eliminato, come si è detto, da “San Giorgio M.”- Martire) ma feroci criminali che hanno assassinato persone innocenti: fratelli di magistrati, carabinieri, giornalisti.

Rosa Parchi

IL PALCO ALLESTITO IN OCCASIONE DELLA FESTA PATRONALE È STATO INCREDIBILMENTE USATO PER LA SCENEGGIATA POST-ELETTORALE DELLA LISTA “RICOLORIAMO PIGNATARO” – REGNA SOVRANA LA CONFUSIONE TEOLOGICA: PER QUALCUNO LA “M” PUNTATA DOPO “SAN GIORGIO” NON SIGNIFICA “MARTIRE” MA “MAGLIOCCA”ultima modifica: 2016-06-17T21:40:17+02:00da davidema2
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