PIGNATARO MAGGIORE, “SVIZZERA DEI CLAN”: NELLA LETTERA DI FINE MANDATO IL SINDACO (PER FORTUNA USCENTE) RAIMONDO PUC-CARO OMETTE OGNI RIFERIMENTO ALLA DELICATISSIMA QUESTIONE DEI BENI CONFISCATI ALLE COSCHE – LE FAMIGLIE MAFIOSE LUBRANO, LIGATO E NUVOLETTA RINGRAZIANO PER IL SILENZIO

PIGNATARO MAGGIORE – Nella famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan” poteva non succedere che il sindaco scrivesse una “lettera di fine mandato” e non facesse alcun riferimento alla delicatissima questione dei beni confiscati alle cosche camorristico-mafiose? Ovviamente è successo. Nella lettera del 28 aprile 2016 ai suoi concittadini di Pignataro Maggiore il sindaco, per fortuna uscente, Raimondo Cuccaro (ribattezzato “Puc-caro” a causa della passione dimostrata per il Puc, il Piano urbanistico comunale, ex Piano regolatore) ha infatti preferito tacere sui beni confiscati, che rappresentano uno dei più clamorosi fallimenti della sua fallimentare gestione politico-amministrativa.

Raimondo Puc-caro, come è noto, in cinque lunghissimi anni niente ha fatto affinché sui beni confiscati alle cosche nascesse una cooperativa agricola (con l’impegno in prima fila dell’Amministrazione comunale) per dare lavoro ai giovani e ai meno giovani disoccupati. Nulla, zero spaccato. Ma adesso davvero ha superato ogni limite, rinunciando nella sua “lettera di fine mandato” finanche a una semplice citazione dei beni confiscati e della connessa, gravissima emergenza camorra e mafia a Pignataro Maggiore. Un silenzio, quello di Raimondo Puc-caro, che da qualcuno è stato sicuramente accolto con favore, per esempio dagli esponenti delle famiglie mafiose Lubrano, Ligato e Nuvoletta che di certo non gradiscono quando si parla di beni confiscati o quando – non sia mai – si chiede alle forze dell’ordine e alla magistratura un più penetrante impegno investigativo nella “Svizzera dei clan”. Le “famiglie” Lubrano, Ligato e Nuvoletta ringraziano per il silenzio.

Non resta che attendere la nuova Amministrazione comunale che sarà eletta il 5 giugno 2016, nella speranza che non nasca all’insegna della stessa inerzia e degli stessi silenzi di Raimondo Puc-caro. I beni confiscati devono essere una risorsa per la nostra città. E il primo passo è proprio quello di mettersi al lavoro per la creazione finalmente di una cooperativa agricola, cosa ora non impossibile visto che il 5 giugno prossimo sarà mandato a casa l’ostacolo rappresentato da Raimondo Puc-caro.

Rosa Parchi

PIGNATARO MAGGIORE, “SVIZZERA DEI CLAN”: NELLA LETTERA DI FINE MANDATO IL SINDACO (PER FORTUNA USCENTE) RAIMONDO PUC-CARO OMETTE OGNI RIFERIMENTO ALLA DELICATISSIMA QUESTIONE DEI BENI CONFISCATI ALLE COSCHE – LE FAMIGLIE MAFIOSE LUBRANO, LIGATO E NUVOLETTA RINGRAZIANO PER IL SILENZIOultima modifica: 2016-05-02T19:05:50+02:00da davidema2
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