SE IN TRIBUNALE VI FOSSE STATO UN AUTOVELOX PIERGIORGIO MAZZUOCCOLO AVREBBE PRESO UNA MULTA PER ECCESSO DI VELOCITA’ – LA FIGURACCIA DEL CANDIDATO A SINDACO CHE SI E’ DATO ALLA FUGA PER NON FARSI NOTIFICARE IN AULA LA MODIFICA DEL CAPO DI IMPUTAZIONE – PROSSIMA UDIENZA IL 17 MARZO 2016

PIGNATARO MAGGIORE – Che peso avranno le vicende giudiziarie sulle varie candidature a sindaco, sulle elezioni cittadine di Pignataro Maggiore del 2016 e sull’Amministrazione comunale che nascerà da quella consultazione? Una risposta è venuta dalla tragicomica situazione verificatasi il 26 novembre 2015 al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove – se fosse stato in funzione un impianto autovelox – l’attuale consigliere comunale di minoranza ed ex vicesindaco pignatarese Piergiorgio Mazzuoccolo avrebbe sicuramente preso una multa per eccesso di velocità. Vi raccontiamo di seguito tutta la storia.

Il 26 novembre 2015 era fissata al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la prima udienza del processo per la vicenda autovelox di Pignataro Maggiore, scandalo per il quale il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Silvio Marco Guarriello, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per gli attuali otto imputati: il comandante dei vigili urbani Alberto Parente, l’ex sindaco Giorgio Magliocca, l’ex vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo, gli ex assessori magliocchiani Giovanni Magliocca, Claudio Di Lillo, Antonio Palumbo e Vincenzo Romagnuolo, e il titolare di “SOES Spa”, ditta con sede in Telese vincitrice dell’appalto, Tommaso Stazio. Sembrava che tutto dovesse proseguire come previsto, ma ad un certo punto il pubblico ministero di udienza aveva proceduto alla modifica dell’imputazione al capo “G”, contestando pure il secondo comma dell’articolo 476 del Codice penale (“Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”), che recita nella sua interezza: “Il pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione da uno a sei anni. Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni”.

Un colpo di notevole rilevanza ai danni degli imputati appartenenti alla classe politica locale, due dei quali, Giorgio Magliocca e Piegiorgio Mazzuoccolo, hanno già annunciato la loro candidatura a sindaco. Il secondo comma dell’articolo 476 del Codice penale, infatti, prevede come si è visto – in caso di condanna – una pena che va dai 3 ai dieci anni di reclusione, il che significa che gli imputati dovranno fare di tutto per dimostrare la propria innocenza, non potranno più sperare nella prescrizione che maturerebbe allo scadere di 12 e mezzo dai fatti oggetto di contestazione. Si andrebbe a finire a seconda dei casi – per quanto è dato sapere – al 2019, al 2020 o al 2021. I giudici del collegio “A” della seconda sezione penale (Rosetta Stravino, presidente, Francesco Balato, Benedetta De Risi) hanno tutto il tempo per giudicare, assolvere o condannare a pena ritenuta di giustizia gli imputati senza che nel frattempo possa scattare la prescrizione per l’accusa relativa al citato secondo comma dell’articolo 476 del Codice penale.

Dopo la modifica del capo di imputazione, il Presidente Rosetta Stravino ha ovviamente proceduto alla notifica orale in aula agli imputati presenti. Nessuno si è mosso, tranne Piergiorgio Mazzuoccolo (di professione avvocato) che per non farsi notificare il nuovo capo di imputazione, e quindi guadagnare tempo, non ha risposto all’appello della dottoressa Rosetta Stravino ed è andato via dall’aula producendosi in uno scatto talmente veloce da poter essere sanzionato da un ipotetico autovelox. Una scena tragicomica il cui protagonista Piergiorgio Mazzuoccolo ha fatto una figuraccia, tanto più che la Presidente del collegio giudicante ha commentato, con un tono che ai presenti è apparso sconsolato: “E’ scappato”. Fuga ridicola e inutile perché a Piergiorgio Mazzuoccolo e agli altri imputati assenti il nuovo capo di imputazione sarà comunque ritualmente notificato e il processo proseguirà regolarmente alla prossima udienza fissata per il 17 marzo 2016.

Rosa Parchi

SE IN TRIBUNALE VI FOSSE STATO UN AUTOVELOX PIERGIORGIO MAZZUOCCOLO AVREBBE PRESO UNA MULTA PER ECCESSO DI VELOCITA’ – LA FIGURACCIA DEL CANDIDATO A SINDACO CHE SI E’ DATO ALLA FUGA PER NON FARSI NOTIFICARE IN AULA LA MODIFICA DEL CAPO DI IMPUTAZIONE – PROSSIMA UDIENZA IL 17 MARZO 2016ultima modifica: 2015-12-05T00:18:01+01:00da davidema2
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