PIGNATARO MAGGIORE – Che fine ha fatto la “Eagle srl” (società impegnata in attività di vigilanza-portierato riconducibile all’ex vice presidente del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore, Franco D’Alonzo) coinvolta nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere denominata “Biopower 2”? La risposta è arrivata dall’udienza del 6 maggio 2015 al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, davanti al giudice monocratico dottoressa Chiara Di Benedetto, quando è stato sentito in qualità di testimone il giornalista Enzo Palmesano, autore tra l’altro di denunce alla magistratura sul grande affare della vigilanza sul territorio del Comune di Pignataro Maggiore, soprattutto nell’area industriale.
Come i nostri pochi ma affezionati lettori possono constatare dalla visura storica che pubblichiamo in coda a questo articolo, la “Eagle Srl” cambia nome in data 1° febbraio 2010 per diventare “C.S.I. Srl” (sigla di “Centro sicurezza Italia”) con sede legale in San Prisco. Data quanto mai significativa e tempestiva perché fa prudentemente scomparire la “Eagle Srl” due mesi e mezzo prima della tempesta giudiziaria che l’investirà il successivo 14 aprile 2010. La “C.S.I. Srl” ha un capitale sociale di diecimila Euro di cui è proprietario Angelo Calabrò, nato a Capua nel 1984 e residente in Camigliano, il quale è pure amministratore unico e – cosa più importante – è il marito di Rosanna D’Alonzo, figlia di Franco D’Alonzo.
La vicenda giudiziaria è molto conosciuta anche perché coinvolse – oltre a Franco D’Alonzo, che fu arrestato (domiciliari), ad Angelo Calabrò e altre persone – l’allora vicesindaco Piergiorgio Mazzuoccolo, attuale consigliere comunale di opposizione, che fu colpito dalla misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del Comune di Pignataro Maggiore. L’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo è sotto processo con l’imputazione di turbativa d’asta, unitamente a Franco D’Alonzo, Angelo Calabrò e altri soggetti. La turbativa d’asta riguarda l’appalto del 2008 di cui beneficiò appunto la “Eagle Srl” per il servizio di vigilanza e manutenzione ordinaria dell’area del depuratore comunale, una delle pagine del romanzo del carrozzone mangiasoldi per la raccolta dei rifiuti “Pignataro Patrimonio Srl”, municipalizzata di proprietà del Comune di Pignataro Maggiore.
Come è stato rivelato nella suddetta udienza in Tribunale dal giornalista Enzo Palmesano, sono molto interessanti e sintomatici gli sviluppi dell’attività imprenditoriale della “dalonziana” “Eagle Srl” (ora “C.S.I. Srl) e i successivi impegni professionali dell’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo, che si sono intrecciati tra un appuntamento giudiziario e l’altro. Risulta, infatti, che la “C.S.I. Srl”, dovendo presentare due ricorsi al Tar – uno a Pescara e l’altro a Napoli -, tra i tanti legali cui avrebbe potuto rivolgersi, ha scelto proprio l’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo, imputato di turbativa d’asta a favore di “Eagle Srl”, antenata della stessa “C.S.I. Srl”. Cointeressenze professionali, quelle dell’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo con il “sistema D’Alonzo”, che hanno suscitato molta curiosità in udienza. Pubblichiamo in coda a questo articolo – oltre alla citata visura storica di “C.S.I. Srl” – la sentenza del Tar di Pescara numero 102/2013 e la sentenza del Tar di Napoli numero 5474/2014, depositate in segreteria rispettivamente nelle date dell’8 febbraio 2013 e del 23 ottobre 2014. Insomma, Mazzuoccolo, D’Alonzo e Calabrò fanno di tutto per incontrarsi pure nei Tribunali amministrativi regionali, come se non bastassero gli appuntamenti in quello penale di Santa Maria Capua Vetere.
Rosa Parchi