VITULAZIO – La “premiata ditta” con sede in Tagliacozzo (“Pirotecnica Paolelli”) che ha “bombardato” l’acquedotto a Vitulazio domenica 12 aprile 2015, provocando la ben nota emergenza idrica addirittura in sette Comuni (Vitulazio, Bellona, Camigliano, Pastorano, Giano Vetusto, Pignataro Maggiore e Calvi Risorta) era risultata responsabile di “una cattiva conduzione nella gestione degli esplosivi presso l’azienda” a seguito di un accertamento della Questura dell’Aquila. Un accertamento effettuato dopo l’incidente che il 9 luglio 2014 aveva raso al suolo l’azienda, con il tragico bilancio di tre morti e tre feriti.
La notizia è contenuta in un resoconto dell’intervento della Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, senatrice Camilla Fabbri (Pd), in data 30 settembre 2014. “Dopo l’incidente – si legge nel verbale del Senato – la Prefettura competente ha avviato il procedimento finalizzato alla sospensione dell’autorizzazione (ex art. 47 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza), nonché dell’attestato di abilitazione ad esercitare la fabbricazione di fuochi artificiali. Tale misura è stata assunta a seguito di una lettera inviata dalla locale Questura, con la quale è stata trasmessa una nota a firma del perito balistico da cui si evince una cattiva conduzione nella gestione degli esplosivi presso l’azienda”.
Un provvedimento – quello della sospensione dell’autorizzazione – effettivamente adottato dalla Prefettura dell’Aquila il 18 dicembre 2014, ma poi bocciato dai giudici del Tar, con ordinanza depositata il 6 marzo 2015, come riferito da “Pignataro Maggiore News” nell’articolo pubblicato il 16 aprile 2015, con il titolo: “LA “PREMIATA DITTA” PIROTECNICA CHE HA “BOMBARDATO” L’ACQUEDOTTO A VITULAZIO: AD ARMANDO PAOLELLI LA PREFETTURA AVEVA SOSPESO L’ABILITAZIONE, MA I GIUDICI DEL TAR GLIEL’HANNO RESTITUITA – ECCO IL TESTO DELL’ORDINANZA”.
Pubblichiamo in coda a questo articolo il testo integrale del citato intervento della Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro.
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Rosa Parchi