IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO DELLA “BIOPOWER”: “LA SOCIETÀ PUÒ RIPRENDERE I LAVORI E ULTIMARE LA CENTRALE” – LA REGIONE CAMPANIA CONDANNATA A PAGARE CINQUE MILIONI DI EURO DI DANNI – IL COMUNE E I CITTADINI DI PIGNATARO MAGGIORE RIPRENDANO SUBITO LA BATTAGLIA CONTRO I FRUTTI AVVELENATI DEL MAGLIOCCHISMO

PIGNATARO MAGGIORE – “Attesa la fondatezza dell’odierno appello, invero, il provvedimento regionale con cui è stata dichiarata la decadenza dell’autorizzazione unica per cui è causa cessa di produrre qualsivoglia effetto giuridico e, pertanto, la società può ragionevolmente riprendere i lavori ed ultimare la centrale già realizzata al 95%, come precisato nel ricorso”: è questo il succo della sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato – depositata in segreteria in data 3 marzo 2015 – con la quale è stato accolto l’appello della “Biopower” contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale della Campania che aveva confermato il blocco dell’iter della disastrosa centrale cosiddetta “a biomasse”, in realtà un inceneritore.

Sulla pronuncia del Consiglio di Stato – che rappresenta un duro colpo per l’Amministrazione comunale e per i cittadini di Pignataro Maggiore e per l’intero Agro caleno – ha pesato il via libera alla “Biopower” (ora “Araba Fenice Energy Spa”) all’epoca formulato dall’allora sindaco pignatarese Giorgio Magliocca. Si legge nella sentenza, che reca il numero 1042/2015 e che pubblichiamo in coda a questo articolo, che “in data 23 maggio 2007 si è tenuta la riunione della conferenza di servizi conclusiva del procedimento in cui si dà atto, tra l’altro, del parere favorevole espresso dal Sindaco del Comune di Pignataro con la richiamata nota del 7 marzo 2007, assunta al protocollo regionale in data 11 maggio 2007”. Insomma, i danni del magliocchismo, con i suoi frutti avvelenati, continueranno per sempre a pesare sulla sfortunata Pignataro Maggiore.

Ora l’Amministrazione comunale può fare ricorso in Cassazione e deve immediatamente attrezzarsi per difendere la salute dei cittadini e l’ambiente fino in fondo. Inoltre, deve valutare ogni altra, diversa, possibile iniziativa per bloccare la ultimazione della disastrosa centrale, anche alla luce dell’inchiesta della magistratura sullo scandalo “Biopower”, indagini sfociate in un processo che si sta celebrando al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dibattimento dove l’Amministrazione comunale pignatarese si è costituita parte civile. Naturalmente, deve riprendere immediatamente la massiccia mobilitazione popolare anti-centrale.

Tutta la complessa vicenda della centrale è riassunta nella sentenza che pubblichiamo. Va ancora detto qui, a conclusione del nostro articolo, che “Araba Fenice Energy Spa” (già “Biopower Spa) ha anche ottenuto la condanna della Regione Campania al pagamento dei danni e la condanna della stessa Regione e del Comune di Pignataro Maggiore alle spese dei due gradi di giudizio. Si legge infatti nel documento: “Alla stregua di quanto sopra, il danno da riconoscersi alla società va quindi quantificato nella misura del 10% di quanto richiesto e, quindi, nell’importo di euro 5.000.000,00 (cinquemilioni/00), oltre interessi e rivalutazione come per legge. Condanna il Comune di Pignataro Maggiore e la Regione Campania, in solido tra di loro, alla rifusione in favore della società appellante delle spese dei due gradi di giudizio, che si liquidano in euro 6.000.00 (seimila/00) a carico di ognuno e, quindi, in complessivi euro 12.000,00 (dodicimila/00)”.

Una brutta mazzata. Tutti i cittadini di Pignataro Maggiore e dell’intero Agro caleno possono dire “grazie” a Giorgio Magliocca e ai suoi sodali.

Biopower-sentenza-Consiglio-di-Stato

Rosa Parchi

IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO DELLA “BIOPOWER”: “LA SOCIETÀ PUÒ RIPRENDERE I LAVORI E ULTIMARE LA CENTRALE” – LA REGIONE CAMPANIA CONDANNATA A PAGARE CINQUE MILIONI DI EURO DI DANNI – IL COMUNE E I CITTADINI DI PIGNATARO MAGGIORE RIPRENDANO SUBITO LA BATTAGLIA CONTRO I FRUTTI AVVELENATI DEL MAGLIOCCHISMOultima modifica: 2015-03-03T17:12:23+01:00da davidema2
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