PIGNATARO MAGGIORE, “SVIZZERA DEI CLAN”, IL GIORNALISTA ENZO PALMESANO LANCIA L’ALLARME: “IL PERICOLOSISSIMO NUOVO PIANO REGOLATORE E’ UN FAVORE ALLA COSCA LUBRANO. ECCO PERCHE’ IL PUC DEVE ESSERE BLOCCATO. INDAGARE SUI TANTI PRESTANOME E SUI “PRESTANOME PER FORZA” DELLA POTENTE E SANGUINARIA CONSORTERIA CRIMINALE” – UN ALTRO APPELLO PER LA FORMAZIONE DI UNA COOPERATIVA SUI TERRENI CONFISCATI ALLE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE

PIGNATARO MAGGIORE – Enzo Palmesano, giornalista professionista, vittima di reato di tipo mafioso, ha depositato in data 24 febbraio 2015 al Comune di Pignataro Maggiore una nota in cui lancia l’allarme cosche per il nuovo piano regolatore (adesso denominato PUC); il documento è indirizzato al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali. Lo stesso esposto-denuncia è stato inviato, per quanto rispettivamente di competenza, al Prefetto di Caserta, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli (in particolare al Sostituto Procuratore dottor Giovanni Conzo).

Pubblichiamo di seguito integralmente la citata nota a firma di Enzo Palmesano: “E’ fonte di grande preoccupazione nell’opinione pubblica locale, ben consapevole dello scenario mafioso esistente a Pignataro Maggiore, famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”, il frenetico attivismo dell’Amministrazione comunale per portare a termine a tutti i costi il nuovo piano regolatore. Al di là delle migliori intenzioni del sindaco, degli assessori, dei consiglieri comunali (sia di maggioranza sia di opposizione), dei tecnici sia interni sia esterni, infatti, mettere mano al piano regolatore significa fare un favore alla potente e sanguinaria cosca mafiosa dei Lubrano, strettamente imparentata con i Nuvoletta di Marano di Napoli e alleata dei “corleonesi” di Totò Riina.

E’ impossibile non fare – con il nuovo piano regolatore – un favore ai Lubrano. Nella “Svizzera dei clan” la proprietà immobiliare è stata oggetto di una precisa strategia della cosca che si avvale di un numero enorme di prestanome e di quelli che sulla stampa locale sono stati definiti “prestanome per forza”, questi ultimi vittime di estorsione, costretti prima a cedere i terreni con minacce, attentati e aggressioni e poi obbligati a tenere ancora intestate proprietà finite da tempo nella disponibilità della citata consorteria criminale. Il mondo dei prestanome e dei “prestanome per forza” non è stato minimamente intaccato dalle inchieste della magistratura, a causa degli scandalosi vuoti investigativi che si sono registrati nel passato, dell’omertà e della paura che regnano a Pignataro Maggiore e di un distorto consenso sociale di cui beneficiano i Lubrano anche grazie a vaste parentele, a collusioni di professionisti, di politici e imprenditori e all’inerzia delle Istituzioni.

Meglio sarebbe, a mio avviso, che le energie adesso impiegate dall’Amministrazione comunale per il pericolosissimo piano regolatore (ora denominato PUC, Piano urbanistico comunale) fossero invece utilizzate per costituire una cooperativa per dare lavoro a giovani e disoccupati sui molto estesi terreni confiscati alle cosche. Iniziativa, quella della cooperativa, che darebbe molto fastidio al potere del clan Lubrano, ma che è rimasta lettera morta, nonostante i passati proclami dell’Amministrazione comunale, in particolare, e della classe politica (sia di maggioranza sia di opposizione), in generale.

Tanto premesso e narrato, e restando a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura per ogni ulteriore chiarimento, chiedo espressamente che l’Autorità giudiziaria competente voglia effettuare penetranti indagini sui prestanome e sui “prestanome per forza” della cosca Lubrano.

Vogliano, inoltre, il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali bloccare, per il bene della città, ogni ulteriore azione per il nuovo piano regolatore, onde evitare di fare – seppure inconsapevolmente e addirittura animati dalle migliori intenzioni – un favore al clan Lubrano.

Voglia infine il Prefetto di Caserta valutare ogni possibile iniziativa per tutelare l’incolumità fisica degli esponenti politici, dei giornalisti, di chiunque – perché “colpevole” di opporsi all’inevitabile grande banchetto mafioso del nuovo piano regolatore – potrebbe entrare (unitamente ai propri familiari) nel mirino della potente e sanguinaria consorteria criminale più volte evocata”.

Fin qui l’esposto-denuncia di Enzo Palmesano. Attendiamo di conoscere eventuali reazioni del mondo politico locale (sia di maggioranza sia di opposizione).

Rosa Parchi

PIGNATARO MAGGIORE, “SVIZZERA DEI CLAN”, IL GIORNALISTA ENZO PALMESANO LANCIA L’ALLARME: “IL PERICOLOSISSIMO NUOVO PIANO REGOLATORE E’ UN FAVORE ALLA COSCA LUBRANO. ECCO PERCHE’ IL PUC DEVE ESSERE BLOCCATO. INDAGARE SUI TANTI PRESTANOME E SUI “PRESTANOME PER FORZA” DELLA POTENTE E SANGUINARIA CONSORTERIA CRIMINALE” – UN ALTRO APPELLO PER LA FORMAZIONE DI UNA COOPERATIVA SUI TERRENI CONFISCATI ALLE ORGANIZZAZIONI MAFIOSEultima modifica: 2015-02-25T15:37:45+01:00da davidema2
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