PIGNATARO MAGGIORE – L’ottava sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli, con ordinanza depositata in segreteria il 18 settembre 2014, ha respinto l’istanza cautelare di Diana Di Gaetano signora D’Alonzo contro l’ordinanza dirigenziale numero 90 del 10 dicembre 2013 emessa dall’allora dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Pignataro Maggiore, ingegnere Girolamo Parente. L’ordinanza dirigenziale comunale venne adottata a seguito di ricorsi presentati da un vicino di casa di Diana Di Gaetano, Anselmo Bovenzi, che lamentava violazioni edilizie (tra l’altro il mancato rispetto delle distanze legali) riguardanti l’abitazione dei coniugi Francesco D’Alonzo e Diana Di Gaetano, questi ultimi entrambi beneficiari di due permessi di costruire poi volturati a favore della sola Diana Di Gaetano.
Pubblichiamo in coda a questo articolo i due documenti appena citati, cioè l’ordinanza del Tar e l’ordinanza dirigenziale dell’Ufficio tecnico del Comune di Pignataro Maggiore.
La vicenda privata ha assunto rilevanza pubblica (anche se originata da un “semplice” litigio tra vicini di casa) perché lo scontro ha avuto una vasta eco a Pignataro Maggiore essendo Francesco D’Alonzo e Anselmo Bovenzi acerrimi avversari politici che vantano un passato curriculum con varie cariche politico-amministrative. Francesco D’Alonzo, infatti, è un soggetto legatissimo all’ex sindaco di An Giorgio Magliocca; Anselmo Bovenzi – molto vicino all’attuale sindaco del Pd Raimondo Cuccaro – è il padre dell’assessore Ilaria Bovenzi.
Leggendo l’ordinanza del Tar e l’ordinanza dirigenziale comunale i nostri pochi ma affezionati lettori potranno farsi – almeno in parte – un’idea della guerra che si è scatenata tra il cuccariano Anselmo Bovenzi e il magliocchiano Francesco D’Alonzo, che finora sta avendo la peggio.
Rosa Parchi