ANCHE A PIGNATARO MAGGIORE SCOPPIA IL CASO “EGEA SERVICE SPA”: AUTORIZZATO IL SEQUESTRO CONSERVATIVO SU TUTTI I BENI DI FRANCO D’ALONZO FINO ALLA SOMMA DI 4 MILIONI E 700.000 EURO – L’ESPONENTE DEL “SISTEMA MAGLIOCCA” FACCIA CHIAREZZA SUGLI EVENTUALI SVILUPPI DELLA VICENDA

PIGNATARO MAGGIORE – Il caso “Egea Service Spa” non poteva non scoppiare anche a Pignataro Maggiore, troppo a lungo capitale del “sistema Magliocca” e ora triste palcoscenico delle sue macerie. Il giudice del Tribunale di Napoli (Sezione specializzata in materia di impresa), dottoressa Ubalda Macrì, infatti, con decisione depositata in cancelleria il 13 dicembre 2013, ha autorizzato – su richiesta del curatore fallimentare di “Egea Service Spa” – il sequestro conservativo fino alla somma di 4 milioni e 700.000 Euro su tutti i beni dell’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Franco D’Alonzo (all’anagrafe Francesco D’Alonzo), fedelissimo dell’ex sindaco pignatarese Giorgio Magliocca.

Come per le autorizzazione al sequestro conservativo su tutti i beni fino alla somma di 4 milioni e 700.000 euro a carico dell’ex sindaco cosentiniano di Sparanise, Antonio Merola, e su tutti i beni dell’ex sindaco di Pastorano, Toni Bonaccio (all’anagrafe Antonio Bonaccio), fino alla somma di 2 milioni e 180.000 Euro – di cui abbiamo già parlato in due diversi articoli pubblicati su “Pignataro Maggiore News” rispettivamente nelle date del 12 e del 15 febbraio 2014 – non sappiamo che cosa sia successo da quel 13 dicembre 2013, ma siamo sicuri che Franco D’Alonzo vorrà informare l’opinione pubblica locale con apposito comunicato o con una conferenza stampa sugli sviluppi della vicenda (eventuali notifiche, sequestri effettuati, ricorsi, impugnazioni, annullamenti, revoche, appelli e quant’altro previsto dalle leggi vigenti), in modo da fare chiarezza completa. Conferenza stampa che Franco D’Alonzo potrebbe tenere – semmai – con il suo grande sponsor Giorgio Magliocca, come lui pluri-indagato e pluri-imputato per gravi reati.

Come è noto, Franco D’Alonzo – tra l’altro due volte arrestato (domiciliari) nell’ambito delle inchieste della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere conosciute come “Biopower 1” e “Biopower 2” – è stato membro del consiglio d’amministrazione e amministratore delegato di “Egea Service Spa” (la famigerata ex Ecoquattro, braccio operativo dell’altrettanto famigerato Consorzio CE4 per la raccolta dei rifiuti). Lo stesso Franco D’Alonzo nella sua memoria difensiva ha ricordato – si legge nella citata ordinanza di autorizzazione al sequestro conservativo – che la prima volta era stato incoronato il 5 giugno 2004 quale membro del consiglio d’amministrazione di nomina privata, carica ricoperta fino al maggio 2005, e che successivamente il consiglio d’amministrazione era stato sciolto per essere poi ricostituito per nomina pubblica il 5 luglio 2005. D’Alonzo era stato quindi nuovamente indicato quale componente del consiglio d’amministrazione della società e in data 10 agosto 2005 aveva assunto la carica di amministratore delegato, ricoperta fino al 26 giugno 2006, allorquando aveva rassegnato le dimissioni; il 27 luglio 2006 era uscito dal consiglio d’amministrazione.

La decisione della magistratura riguardante Franco D’Alonzo – rientrante nella fattispecie cautelare “ante causam” – è stata adottata a norma dell’articolo 671 del Codice di procedura civile, che recita: “Il giudice, su istanza del creditore che ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito, può autorizzare il sequestro conservativo di beni mobili o immobili del debitore o delle somme e cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne permette il pignoramento”.

Siamo, come si è detto, in una fase cautelare. Ogni verdetto definitivo sui vari gradi di responsabilità (di D’Alonzo, di Bonaccio, di Merola e di altri) è ovviamente demandato al giudizio di merito. Intanto, con ricorso del 21 agosto 2013 – in gran parte accolto dal giudice con provvedimento depositato, come si è già riferito, il 13 dicembre 2013 –, il curatore fallimentare di “Egea Service Spa” ha chiesto sequestri conservativi fino alla somma di oltre 28 milioni di Euro “o della diversa somma (anche maggiore) risultante in corso di causa, oltre rivalutazione ed interessi”. Sempre più pesanti e inquietanti le macerie del “sistema Magliocca”.

Rosa Parchi 

ANCHE A PIGNATARO MAGGIORE SCOPPIA IL CASO “EGEA SERVICE SPA”: AUTORIZZATO IL SEQUESTRO CONSERVATIVO SU TUTTI I BENI DI FRANCO D’ALONZO FINO ALLA SOMMA DI 4 MILIONI E 700.000 EURO – L’ESPONENTE DEL “SISTEMA MAGLIOCCA” FACCIA CHIAREZZA SUGLI EVENTUALI SVILUPPI DELLA VICENDAultima modifica: 2014-02-18T17:15:43+01:00da davidema2
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