INCENERITORE IAVAZZI, SCOPPIA IL “CASO ZACCHIA”: HA DETTO IL FALSO E HA DISERTATO LA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO DELL’ASI

CALVI RISORTA – Scoppia il “caso Zacchia” nella vicenda del disastroso inceneritore di rifiuti che il gruppo Iavazzi vorrebbe costruire in area ex Pozzi, nel territorio del Comune di Calvi Risorta. Giacomo Zacchia, attuale consigliere comunale di opposizione ed ex sindaco di Calvi Risorta, infatti, è stato clamorosamente smentito dalla deliberazione numero 255 del 2 luglio 2013 del Comitato direttivo dell’Asi (il Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Provincia di Caserta), avente ad oggetto: “Assegnazione suolo già nella disponibilità alla ditta ‘Iavazzi ambiente s.c.a.r.l.’ in agglomerato industriale ‘Volturno Nord’”. Ricostruiamo l’intera questione a beneficio dei nostri appassionati lettori di Calvi Risorta, di Pignataro Maggiore e di tutto l’Agro caleno. Come si ricorderà (fate bene attenzione alle date) il 14 giugno 2013, a Pignataro Maggiore, si tenne una seduta del Consiglio comunale “aperta” agli interventi dei cittadini e pure degli amministratori comunali degli altri centri dell’Agro caleno, in modo da esprimere un corale e secco “no” all’inceneritore della famiglia Iavazzi, ecomostro fortemente sponsorizzato dal sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco, l’unico che è uscito ufficialmente e platealmente allo scoperto, anche se circola il sospetto che i facilitatori professionali iavazziani abbiano incassato il via libera occulto di qualche altro esponente politico finora rimasto ignoto.

All’indomani della citata riunione del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore – ora sintetizzata nella deliberazione numero 13 -, si erano immediatamente scatenati i soliti buontemponi di piazza Umberto I, prendendo di mira soprattutto il guerresco discorso di Giacomo Zacchia, già militante sotto le bandiere della berlusconiana Forza Italia, ora esponente del Partito democratico e – quel che più conta, ai fini di questo nostro articolo – membro del Comitato direttivo del Consorzio Asi. Ma come – si chiedevano ridancianamente i buontemponi piazzaioli pignataresi – è possibile che Giacomo Zacchia sia diventato un arcigno combattente ambientalista anti-Iavazzi quando è la stessa persona che allegramente banchettava a quattro palmenti alla cerimonia di inaugurazione della centrale termoelettrica di Sparanise, voluta dal casalese molto onorevole Nicola Cosentino? Adesso davvero non gli piace, a Giacomo Zacchia, l’inceneritore iavazzian-caparchiano (presentato sotto le mentite spoglie di una centrale cosiddetta “a biomasse”) o sta solo facendo finta perché si avvicinano le elezioni comunali di Calvi Risorta del 2014?

A queste obiezioni dei buontemponi anti-Zacchia, non potemmo che opporre la presunzione d’innocenza. Aspettate i fatti – dicemmo loro – e poi potrete farvi un’opinione del vero atteggiamento di Giacomo Zacchia nei confronti dell’inceneritore. I fatti, purtroppo per lui, sono arrivati.

Per forza di cose la deliberazione del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore numero 13 del 14 giugno 2013 non può riportare tutte le sfumature dei vari interventi, trattandosi di una sintesi; dei proclami di Giacomo Zacchia si è pertanto perso il senso complessivo. Ma noi che siamo in possesso della registrazione integrale della seduta, possiamo ben dire – a risentirne i 13 minuti di proclami ambientalisti – che in quella occasione l’ex sindaco di Calvi Risorta fece un discorso tale da far immaginare che in una mano (metaforicamente intendiamo) impugnasse una scimitarra, nell’altra un archibugio, in testa avesse uno scolapasta come casco anti-inceneritori e che indossasse un giubbotto non solo anti-proiettile ma anche anti-Caparco. E siccome Giacomo Zacchia, in particolare da componente del Comitato direttivo del Consorzio Asi, intendeva dare l’impressione di voler fare sul serio, disse di essersi fatto accompagnare da un altro membro dello stesso Comitato direttivo (lo strenuo agitatore di durlindane Marco Passaretta, proveniente dalla zona di Sessa Aurunca) e chiamò a testimonianza della propria combattività anche il consigliere comunale di Pignataro Maggiore Giorgio Valente, esponente dell’assemblea della stessa Asi. E così tutti quelli che – come noi –, a differenza dei buontemponi, per forza non volevano nutrire pregiudizi nei confronti di Giacomo Zacchia, si fregarono le mani. “Quando la pratica dell’inceneritore caparchiano arriverà all’attenzione dell’Asi – pensammo nella nostra ingenuità -, Giacomo Zacchia, con il valido supporto del suo sodale Marco Passaretta, presente qui al Consiglio comunale di Pignataro Maggiore con intenzioni bellicose, entrambi componenti del Comitato direttivo del Consorzio per lo sviluppo industriale, farà vedere i sorci verdi alla famiglia Iavazzi. Senza parlare del fatto che avranno l’appoggio di Giorgio Valente, persona e consigliere comunale al di sopra di ogni sospetto”. Macché. Quando, per il 2 luglio 2013, il presidente dell’Asi Piero Cappello (grande amico di Giacomo Zacchia) ha riunito il Comitato direttivo con all’ordine del giorno la pratica Iavazzi, c’erano due assenze che non ci saremmo mai aspettati, alla luce delle dichiarazioni ambientaliste da noi registrate al Consiglio comunale di Pignataro Maggiore del precedente 14 giugno 2013.  Cari lettori, avete indovinato: alla riunione del Comitato direttivo dell’Asi risultavano assenti proprio i due membri (Giacomo Zacchia e Marco Passaretta) che, sulla carta, avrebbero dovuto fare il diavolo a quattro contro l’inceneritore della famiglia iavazzi e difendere fino alla morte – o almeno fino alla strizzatina d’occhio del presidente dell’Asi Piero Cappello – l’ambiente, la salute e le prospettive di sviluppo eco-compatibile dell’Agro caleno. Insomma, Giacomo Zacchia – come direbbe l’associazione combattenti e reduci delle battaglie ambientaliste calene – è un disertore. Tanto di Cappello (con la “C” maiuscola) ai buontemponi che non si fidavano nel neo-ambientalismo dell’ex sindaco di Calvi Risorta, né si fidavano di Marco Passarretta. Mai – aggiungevano i buontemponi – Giacomo Zacchia avrebbe dato il pur minimo dispiacere al suo amico Piero Cappello e quindi alla famiglia Iavazzi. Pubblichiamo in coda a questo articolo la deliberazione del Comitato direttivo del Consorzio Asi numero 255 del 2 luglio 2013 che dimostra la diserzione di Giacomo Zacchia (e di Marco Passaretta).

Ma c’è di più. Leggendo la più volte richiamata deliberazione del Comitato direttivo del Consorzio Asi, si dimostra che Giacomo Zacchia ha dato una notizia falsa ai partecipanti alla seduta del Consiglio comunale pignatarese anti-inceneritore. Dalla registrazione in nostro possesso si evince che al Consiglio comunale Giacomo Zacchia – chiamando in causa anche Marco Passaretta e l’incolpevole Giorgio Valente – disse che “fino ad un’ora prima”, dunque in data 14 giugno 2013, non risultava alcun tipo di rapporto tra l’Asi e la famiglia Iavazzi per quanto riguardava il progetto dell’inceneritore in territorio di Calvi Risorta, con riferimento soprattutto al “subentro nella particella” in area ex Pozzi interessata al disastroso insediamento. Invece dalla deliberazione del Comitato direttivo del Consorzio Asi si apprende che già in data 13 giugno 2013 (cioè il giorno prima che si tenesse il Consiglio comunale pignatarese) al protocollo numero 4414 era stata depositata una richiesta della “Iavazzi Ambiente società consortile a responsabilità limitata”, con sede in Caserta, a firma del legale rappresentante Pasquale Schiavo, per l’assegnazione di un suolo di 40.574 metri quadrati già nella disponibilità della ditta a seguito di contratto preliminare di vendita del 10 giugno 2013. Richiesta che, naturalmente, ha ottenuto il via libera all’unanimità da parte del Comitato direttivo del Consorzio Asi, alla suddetta riunione – come più volte sottolineato – disertata da Giacomo Zacchia.

Per concludere una domanda a Giacomo Zacchia: può far sapere a noi, ma soprattutto ai nostri lettori di tutto l’Agro caleno e agli elettori di Calvi Risorta, se nella riunione del Consiglio comunale pignatarese del 14 giugno 2013 ha detto il falso di propria iniziativa o ha “semplicemente” – si presume in buona fede – riportato la notizia falsa che gli avevano dato all’Asi?

Ci sarebbe, per la verità, una seconda domanda: Giacomo Zacchia è davvero contro l’inceneritore o fa solo finta? Ma questa domanda non la formuliamo perché già conosciamo la risposta. Tanto di Cappello (sempre con la “C” maiuscola) ai buontemponi pignataresi che avevano capito tutto; e se la ridevano alle spalle di chi – come noi – stava ad ascoltare i proclami ambientalisti dell’ex sindaco di Calvi Risorta.

Rosa Parchi

Delibera-Asi-2-7-2013.pdf

INCENERITORE IAVAZZI, SCOPPIA IL “CASO ZACCHIA”: HA DETTO IL FALSO E HA DISERTATO LA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO DELL’ASIultima modifica: 2013-07-27T21:08:00+02:00da davidema2
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