SENTENZA LIGATO, IL GIORNALISTA ENZO PALMESANO ESPRIME GRANDE SODDISFAZIONE E ATTACCA: “I GIORNALISTI E GLI EDITORI NOTORIAMENTE AMICI DELL’EX SINDACO MAGLIOCCA HANNO DATO MAN FORTE AI CAMORRISTI IMPUTATI”

PIGNATARO MAGGIORE – “Grande soddisfazione per le condanne pronunciate dalla seconda Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti degli esponenti della potente e sanguinaria cosca camorristica Ligato di Pignataro Maggiore” viene espressa, in un comunicato stampa, dal giornalista Enzo Palmesano. “La decisione della Corte (presidente la dottoressa Maria Alaia, giudice a latere la dottoressa Eleonora Pacchiarini) – aggiunge Enzo Palmesano – è una ulteriore conferma dell’ottimo lavoro svolto dai valorosi magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dottor Giovanni Conzo e dottoressa Liana Esposito, che, con l’‘Operazione Caleno’ del 23 febbraio 2009 contro il clan Lubrano-Ligato, portata a termine con gli investigatori dell’Arma dei carabinieri, dimostrarono che le cosche della città tristemente nota come la ‘Svizzera della camorra’ non potevano e non dovevano essere considerate intoccabili, nonostante i legami con i ‘corleonesi’ e le famigerate connivenze nel mondo politico, istituzionale e imprenditoriale”.

“La sentenza di condanna è stata possibile – sottolinea ancora il giornalista – grazie alle prove raccolte in una investigazione di eccezionale livello, che ha vanificato non solo le difese degli imputati ma anche il tessuto omertoso che fa da collante a Pignataro Maggiore tra i boss e la cosiddetta ‘società civile’. Nella palude pignatarese non era facile e non è facile colpire il potere dei clan. Il lavoro da fare per magistrati e forze dell’ordine è ancora lungo (si pensi, per esempio, a tutti gli esponenti della famiglia Lubrano che spadroneggiano a piede libero e ai loro numerosi affiliati e prestanome, alle collusioni politiche e al gravissimo condizionamento camorristico degli uffici comunali), ma questa sentenza mette un punto fermo nella battaglia anti-camorra e anti-mafia”.

“Per quanto riguarda i giornalisti – conclude Enzo Palmesano -, c’è chi come me è disposto a fare la propria parte. Anche se per l’informazione non asservita alle consorterie c’è un clima particolarmente difficile. E non bisogna assolutamente dimenticare che durante questo processo al clan Ligato certi giornalisti e certi editori, per coincidenza notoriamente amici dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, hanno in maniera sintomatica dato man forte ai camorristi con cosiddette cronache giudiziarie improntate al più osceno pennivendolismo”.

 

SENTENZA LIGATO, IL GIORNALISTA ENZO PALMESANO ESPRIME GRANDE SODDISFAZIONE E ATTACCA: “I GIORNALISTI E GLI EDITORI NOTORIAMENTE AMICI DELL’EX SINDACO MAGLIOCCA HANNO DATO MAN FORTE AI CAMORRISTI IMPUTATI”ultima modifica: 2012-12-20T21:24:00+01:00da davidema2
Reposta per primo quest’articolo