SCANDALO “ICARO”: RIVELIAMO IL CONTENUTO DELL’INFORMATIVA ANTIMAFIA DELLA PREFETTURA DI CASERTA

PIGNATARO MAGGIORE – Siamo in grado di rivelare ai nostri (pochi) lettori il contenuto della informativa antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta il 19 giugno 2012 a carico del Consorzio di cooperative sociali “Icaro”, coinvolto pesantemente nello scandalo dei beni confiscati alla camorra allorché era sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca. L’esistenza del documento era stata confermata dal seguente comunicato del 3 luglio 2012: “La Prefettura di Caserta in data 19.6.2012 ha adottato, nei confronti della società “Icaro Consorzio cooperative sociali società cooperativa”, una informativa atipica, ai sensi dell’art. 1 – septies del D.L. 629/82, che di per sé non ha efficacia interdittiva ma serve ad orientare le scelte discrezionali dell’Ente appaltante. Analogo provvedimento, sempre ai sensi dello stesso art. 1 – septies del D.L. 629/82 risulta adottato dalla Prefettura di Napoli in data 18.4.2012”.

Nell’informativa antimafia della Prefettura di Caserta si riferisce che gli amministratori del Consorzio “Icaro”, fino al 21 marzo 2011, l’ex presidente Gabriele Capitelli e l’ex vicepresidente Antimo De Angelis, sono stati indagati per i reati di cui agli articoli 110, 328, 476 e 479 del Codice penale, con l’aggravante camorristica di cui all’articolo 7 della legge n. 203 del 1991. Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli, con decisione n. 155/11 del registro delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, nel rigettare la misura cautelare nei confronti dei predetti e nel dichiarare la non sussistenza dei reati loro ascritti, affermava tra l’altro che: “La vicenda nel suo complesso ha rilevato una sistematica, tenace elusione di norme giuridiche poste a garanzia della destinazione altruistica dei beni confiscati… mi riferisco a quelle che prevedono l’affidamento all’Ente territoriale competente, il trasferimento in concessione gratuita secondo criteri di trasparenza ad associazioni rientranti in una precisa tipologia… la previsione di meccanismi di controllo sulla gestione, la revoca dell’assegnazione in caso di ritardi nella destinazione… mi riferisco come ben si può intendere alla totale inattività, tra l’altro, dei responsabili del Consorzio Icaro, colpevoli di aver tradito il mandato derivante dalla loro posizione e di aver lasciato deperire ilpatrimonio che dovevano destinare a scopo di utilità sociale”.

Nell’informativa della Prefettura di Caserta si rileva, inoltre, che “gli attuali amministratori Alberico Iannaccone, Vincenzo Griffo, Carmela Fiorentino, Mariagrazia Gaudiano e Maria Bruno hanno intrattenuto rapporti di lavoro autonomo e/o dipendente a far data dal 2005 con il Consorzio Icaro”. E’ il caso di riproporre ai nostri lettori pure quanto sottolineato dalla Prefettura di Napoli, per ricordare a tutti che il “caso Icaro” è scoppiato a Pignataro Maggiore: “Si informa che, prescindendo da responsabilità penalmente rilevanti, secondo il Gip di Napoli, le associazioni a cui erano stati affidati i beni confiscati a Pignataro Maggiore, tra le quali il consorzio ‘Icaro’, presieduto da Capitelli Gabriele, si sono distinte per la totale inerzia, permettendo così ai clan di camorra, e in particolare al clan Lubrano-Ligato, di continuare a ricavare dagli stessi delle rendite, benché tali patrimoni fossero formalmente annessi al patrimonio indisponibile del Comune ed affidati alla loro gestione”. Il Prefetto di Napoli riferisce, altresì, di informazioni in possesso delle forze dell’ordine dalle quali emerge che “il sindaco effettivo del Consorzio Icaro risulta di dubbia condotta morale e civile”.

La fine dell’impero di “Icaro” è cominciata proprio a Pignataro Maggiore perché i giornalisti pignataresi con la schiena dritta (indagando sullo scandalo dei beni confiscati) non hanno avuto alcun riguardo per l’imperatore Gabriele Capitelli e per le sue potenti amicizie, nonostante si accompagnasse a politici autorevoli, a uomini delle Istituzioni e ad esponenti dell’associazione “Libera”.

Rosa Parchi

SCANDALO “ICARO”: RIVELIAMO IL CONTENUTO DELL’INFORMATIVA ANTIMAFIA DELLA PREFETTURA DI CASERTAultima modifica: 2012-07-20T14:12:00+02:00da davidema2
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