Riscuote un grande successo la presentazione del libro “Dentro la giustizia”. Il giudice Magi parla a ruota libera della giustizia, dell’informazione e della battaglia contro le mafie.

Nonostante il freddo rigido, il giudice Raffaello Magi è stato accolto calorosamente dai presenti ieri pomeriggio (3 febbraio). Il magistrato, accompagnato dalla sua scorta, prima di entrare nell’Aula consiliare del polo “Franco Imposimato” di Pignataro Maggiore, ha voluto visitare il Comando dei vigili urbani. Compiaciuto per come è stata riutilizzata la struttura confiscata al clan Lubrano – Ligato, si è poi recato nella sede dell’organo consiliare. La presentazione del libro “Dentro la giustizia”, è stata aperta con la presentazione dei relatori, seguita dall’intervento del presidente del Consiglio comunale, Ilaria Bovenzi. La giovane rappresentante del Civico consesso, dopo aver ringraziato il giudice Magi, ha ampiamente parlato del testo, toccando varie tematiche come la missione della giustizia – la quale deve ricostruire quel patto sociale che le mafie ledono -, e la collaborazione tra le istituzioni. Visto il ruolo ricoperto, non poteva non trattare il tema riguardante il riutilizzo dei beni confiscati e, in particolare, la questione relativa allo spostamento degli uffici del Giudice di Pace. La Bovenzi ha promesso che l’Amministrazione comunale farà tutto il possibile per mantenere tale servizio a Pignataro e si è detta favorevole a trasferire gli uffici nel bene confiscato ai Nuvoletta a Torre dell’Ortello.

Subito dopo è intervenuto il giornalista Enzo Palmesano, che ha sottolineato S5021670.JPGl’importanza della manifestazione. Innanzitutto per lo stimolo che le parole del dottor Magi possono dare ai cittadini pignataresi per la lotta alla camorra; poi per il significato che ha assunto la presenza del giudice che si è occupato dell’omicidio di Imposimato, proprio nell’immobile confiscato che gli è stato intitolato. Il professionista, inoltre, ha parlato della sentenza Imposimato, di cui Magi parla nel libro. Anche Palmesano non ha fatto mancare la propria opinione sulla questione riguardante il trasferimento del Giudice di Pace. Secondo il giornalista, lo spostamento di quegli uffici nella proprietà appartenuta al super boss della mafia Luciano Liggio, potrebbe essere un atto che avrà un significato di rilevanza nazionale. L’ubicazione di un ufficio del Ministero della Giustizia nella proprietà di un criminale di quella caratura, darebbe il segnale che lo Stato impone la propria autorità.

Gli interventi precedenti hanno preparato il campo a quello dell’autore del libro, il quale ha rilevato che il lavoro dei magistrati è diventato molto importante soprattutto in questo specifico momento di transizione. La magistratura, secondo il giudice, deve saper affrontare i casi più complicati. La legittimazione tecnica a svolgere questo lavoro, infatti, non basta se non c’è una reale curiosità che stimola la voglia di conoscere i fatti. La bravura di un magistrato non starebbe nella capacità di “produrre” tanto, ma nella sua capacità di saper ben amministrare la giustizia. Sul caso Imposimato, Magi ha ammesso che la difficoltà di quel processo era data proprio dalla presenza contestuale nei fatti dei misteri italiani degli anni ’70 e ’80. Inoltre, il magistrato ha ribadito che l’ordine di morte per Imposimato passò proprio per Pignataro, perché i Nuvoletta – che a Pignataro erano di casa – erano parte della cupola di Cosa Nostra e, per fare un favore alla mafia, commissionarono il delitto ai Lubrano. I magistrati – ha sostenuto l’estensore della sentenza “Spartacus” – devono avere il tempo e la fiducia, soprattutto dei cittadini, per cercare di affrontare i casi più complessi, di scoprire bene quali sono i fatti che alterano la convivenza civile.

Il sindaco Raimondo Cuccaro, intervenuto dopo la conclusione dell’ultimo relatore, ha ringraziato Magi e si è complimentato con lui per quanto scritto nel libro. Poi è intervenuto anche lui sulla questione degli uffici del Giudice di Pace, confermando quanto già detto dal presidente Bovenzi. Sono intervenuti, inoltre, anche Salvatore Minieri e il comandante della Polizia Urbana, Alberto Parente. Il giornalista professionista, nel formulare una domanda relativa all’informazione nel casertano, ha detto: ”Stranamente, alcuni giornalisti sono assenti questa sera. È proprio la città delle strane coincidenze questa. Salvo poi trovare articoli dal sapore robustamente giustizialista, scritti proprio da chi questa sera non si è degnato nemmeno di venire a salutare uno dei più valorosi giudici italiani. Un quadro ormai chiarissimo, così come è chiara la matrice che manovra questa stampa locale a buon mercato”. Il secondo ha chiesto lumi sulla possibilità di ripristinare gli organi di controllo – diversi dalle Procure della Repubblica – sull’attività amministrativa.

Riscuote un grande successo la presentazione del libro “Dentro la giustizia”. Il giudice Magi parla a ruota libera della giustizia, dell’informazione e della battaglia contro le mafie.ultima modifica: 2012-02-04T18:50:00+01:00da davidema2
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