Lo scandalo infinito nella gestione della Reggia di Carditello.

È con una provocazione, a firma di Nando Cimino per Interno18, che andiamo a presentare il documentario realizzato due settimane fa alla Reggia di Carditello. Un eroe ferito che si ostina a rimanere in piedi tra l’indifferenza delle Istituzioni, fin troppo stupide a non ‘approfittare’ delle sue potenzialità. Abbiamo scritto dell’inefficienza della Regione Campania, del disinteresse della Provincia di Caserta, della inutilità dell’Unesco Caserta purtroppo rappresentata da una Capriglione che ‘spinge’ il Real Sito nelle mani dei privati. Abbiamo anche scritto dell’ombra dei casalesi, del timore di un acquirente che a breve si farà avanti, di una Sovrintendenza… “Sovrintendenza? Cosa essere Sovrintendenza?” Avrebbe scritto Charles Lutwidge Dodgson, al secolo Lewis Carroll. 

Ora il paradosso che dovrebbe gettare nella vergogna i vari esponenti politici locali. Da Napoli, grazie all’operato di Raffaella Forgione, gli ‘Orange rEVOlution’ compiono passi da gigante. Ben 6mila le firme raccolte finora con una petizione internazionale (scritta in quattro lingue) finalizzata alla salvaguardia della Reggia di Carditello. Sempre da Napoli, sempre gli ‘Orange’ hanno coinvolto ben sei comuni della Provincia di Salerno che, nei prossimi giorni, discuteranno in consiglio circa la possibilità di inserire la Reggia di Carditello nella lista dei Siti Italiani Patrimonio dell’Umanità. Possibilità questa che avrebbe bisogno di un impulso dell’Unesco ma, poche righe sopra, vi abbiamo appena descritto l’Unesco di Caserta. Da Napoli, insomma, l’ultima speranza prima che l’asta fallimentare possa concludersi con la consegna delle chiavi nelle mani di un privato e, udite udite, il privato sarà legato alla famiglia Coppola di Castelvolturno. Loro ci credono, noi vi informiamo con questo documentario…

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(di Nando Cimino – Interno18.it del 30.12.2011) Abbattete la Reggia di Carditello. Fatela sparire dalla memoria della gente di Terra di Lavoro. Fatela sparire, insieme a quella parte sana della Storia, che ha reso grande il popolo del Sud. Rendetela un cumulo di macerie sotto le quali seppellire l’incompetenza, l’incoscienza e la codardia di chi ha permesso tutto ciò. Adibite il cortile reale a parcheggio per i nauseabondi camion della spazzatura provenienti da Napoli, da Salerno e da tutta la provincia di Caserta. Il Real sito di Carditello va cancellato, al pari di come andrebbe cancellata una delle pagine più squallide della frustrata storia della provincia di Caserta. Una pagina lunga decenni che ha visto questo territorio, vittima dello più sfrenato e scellerato napolicentrismo, grazie anche all’indifferenza compiacente di coloro che, eletti nei collegi casertani, avrebbero dovuto almeno tentare di difendere questa terra dall’assalto dei CDR, delle discariche e dei siti di stoccaggio. Una provincia subordinata, in tutto e per tutto, agli umori del “Kapo” di turno, posto al governo di quello che appare sempre più come un lager. Un campo di concentramento, dove le giuste aspettative della gente perbene di questa provincia, sono sempre più disattese. Caldoro, che si è ricordato di San Tammaro solo quando ha dovuto liberare le strade di De Magistris, dall’immondizia partenopea, respinge l’emendamento al bilancio proposto dai consiglieri regionali casertani, per stornare i fondi da veicolare verso l’acquisto della fattoria borbonica, così come proposto da anni dalla Sga.

Il Real Sito di Carditello, pur essendo la proiezione della illuminata visione che Ferdinando IV di Borbone aveva di questa parte della Campania, è un bene che appartiene a tutta la Regione e a tutto il Paese e che, pertanto, meritava la difesa di tutto il governo regionale e non solo di una parte minoritaria di esso. Inutile oggi, ripercorrere le responsabilità oggettive e soggettive; questo è lo stato dell’arte. La parola fine, è stata vergata da una classe politica che ha concepito la Reggia di Carditello come un problema da allontanare da sé e non certo come una risorsa e come un’opportunità, capace di generare lavoro e quindi economia. La parola è passata all’asta fallimentare, sì perché di fallimento si tratta. (da www.interno18.it)

Lo scandalo infinito nella gestione della Reggia di Carditello.ultima modifica: 2012-03-06T17:26:00+01:00da davidema2
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