Le vicende di Cervinara si intrecciano con quelle della provincia di Napoli e di Caserta, epicentri dell’emergenza rifiuti e contemporaneamente del malcelato consociativismo tra centrosinistra e centrodestra. I due schieramenti hanno controllato, attraverso maggioranze politiche più o meno consolidate, i consorzi di bacino per la gestione dei rifiuti sin dall’inizio. In linea di massima, nella provincia partenopea era il “bassolinismo” a farla da padrona, mentre in Terra di Lavoro il business era nelle mani degli ambienti del centrodestra.
L’emblema di questo accordo trasversale tra bassoliniani e il gran
La spartizione delle poltrone all’interno dell’Impregeco è altrettanto trasversale. L’ex sindaco Ds di Giugliano, Gerlini, diventa presidente del super-consorzio, mentre Giuseppe Valente – ex presidente del Ce 4 e uomo di Cosentino – ne diventa il direttore. Altro componente del Cda è Michele Caiazzo, anche lui dei Ds e cugino di Michele Caiazzo, già sindaco di Pomigliano d’Arco e consigliere regionale del Pd dal 2005 al 2010. Valente in quota Forza Italia, Gerlini e Caiazzo in quota Ds e Raffaele Chianese – uomo di Mario Landolfi, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato per illeciti finanziamenti per corsi professionali – in quota An.
I paesi di provenienza dei vertici del nuovo ente, soltanto per un caso fortuito, ricalcano la geografia criminale delle alleanze tra clan napoletani e clan casertani. Per una incredibile coincidenza, infatti, il clan Mallardo di Giugliano è lo storico alleato della fazione “bidognettiana” dei Casalesi, la quale gestisce il business dei rifiuti e controlla – così come sostengono i giudici – il consorzio Ce 4 tramite i rapporti con Cosentino e con i fratelli Orsi. Il nuovo super-carrozzone ha dalla sua anche il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, il governatore della Campania Antonio Bassolino. Proprio il presidente della Regione firma con Valente nel 2002 una convenzione tra commissariato e Impregeco – quando sarà interrogato sull’argomento Bassolino non saprà fornire ragioni. La prefettura di Napoli descrive l’Impregeco come la saldatura “perfetta” tra imprenditoria criminale, partiti politici e il commissariato di governo. Non a caso viene colpita da interdittiva antimafia nel dicembre 2007.
Lasciando da parte l’intera filiera politico-affaristica è interessante
A questo punto è normale chiedersi che ci facesse Lombardi, sponsor di magistrati e politici al Csm e alla Cassazione, semisconosciuto personaggio capace di influenzare nomine e di promettere comode aggiustature di processi, nel cuore del malaffare legato al business dei rifiuti. Una spiegazione potrebbe essere suggerita dai rapporti con Cosentino. Proprio la P3, difatti, sponsorizzò Nicola “o’merican” per la candidatura alla Regione Campania e a tal fine produsse inutilmente un falso dossier sulla presunta omosessualità di Stefano Caldoro.
Forse una risposta sulla presenza e sul ruolo di Lombardi nel cda del
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