LETTERA DEL GIORNALISTA ENZO PALMESANO (VITTIMA DI REATO DI TIPO MAFIOSO) ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA PER CHIEDERE CHE SIANO ASCOLTATI IN UN’APPOSITA AUDIZIONE I CRONISTI PIGNATARESI FINITI NEL MIRINO DEL CLAN LUBRANO

PIGNATARO MAGGIORE – Il giornalista Enzo Palmesano ha inviato la seguente lettera aperta ai componenti della Commissione parlamentare antimafia: “Gentilissimi, l’on. Piera Aiello ha fatto visita alla cooperativa sociale “Apeiron” con sede in Pignataro Maggiore (CE). Sono certo che tutti Voi – a cominciare dall’on. Piera Aiello – sarete felici di avere maggiori informazioni sullo scenario esistente, oggetto di mie inchieste giornalistiche (sono un giornalista professionista, vittima di reato di tipo mafioso).
A Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera dei clan”, sono stati affidati alla citata cooperativa sociale “Apeiron” beni confiscati alla camorra, tra i quali un immobile poi intitolato alla vittima innocente Franco Imposimato (“Villa Imposimato”).
Con gravissima responsabilità, tra gli altri, del presidente della cooperativa “Apeiron” (Emiliano Sanges) – che aderisce a “Libera”, al “Comitato don Peppe Diana” e a “Legacoop” – e del sindaco di Pignataro Maggiore (Giorgio Magliocca, di Forza Italia, componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nella sua qualità di presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta), nel suddetto bene confiscato “Villa Imposimato” fin dal 2018 fu concessa una sede per le attività dell’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” che faceva riferimento ad Angela Valente (moglie di Gaetano Lubrano), nuora del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, quest’ultimo condannato all’ergastolo con Pippo Calò per l’omicidio di Franco Imposimato. Gaetano Lubrano (con il fratello Giuseppe Lubrano che è pregiudicato e già sottoposto a sorveglianza speciale) è stato condannato in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri, quest’ultimo protagonista su Facebook di un durissimo scambio di battute proprio con l’on. Piera Aiello.
Mi sto chiedendo se anche in altre parti d’Italia – oltre che a Pignataro Maggiore, la “Svizzera dei clan” -, in immobili confiscati alle mafie e intitolati per esempio a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella, Carlo Alberto Dalla Chiesa, don Peppe Diana, Peppino Impastato, Giancarlo Siani o ad altre vittime innocenti, si siano concesse sedi ad associazioni culturali facenti capo alle nuore o ad altri parenti dei loro rispettivi assassini, semmai con la benedizione di qualche componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza competente per territorio e con il complice silenzio dei consiglieri comunali del luogo.
Nel sito Internet della cooperativa sociale “Apeiron” si legge che ha al suo attivo lo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di San Salvatore Telesino (BN) e Ceraso (SA) e i CAS (Centri di accoglienza straordinaria) di Bellona (CE) e Pignataro Maggiore (CE). Nel sito non è precisato il periodo di esercizio di tali SPRAR e CAS. La stessa cooperativa sociale “Apeiron” risulta aver firmato due protocolli d’intesa in materia di immigrazione, nelle date del 29 gennaio 2018 e del 25 maggio 2018, rispettivamente per l’anno 2018 e per il triennio 2018-2020, con il suddetto “Gruppo sociale La Felicità”. Ancora la cooperativa sociale “Apeiron” risultava aver affidato all’associazione culturale della nuora del capomafia Vincenzo Lubrano anche i corsi di lingua italiana per gli immigrati richiedenti asilo presso il bene confiscato “Villa Imposimato”. Sempre con il “Gruppo sociale La Felicità”, inoltre, “Apeiron” aveva organizzato – si legge in un documento in possesso del Comune di Pignataro Maggiore, come i due protocolli d’intesa sopra indicati – il “Carnevale, momenti ricreativi e corsi di teatro, col fine ultimo dell’inserimento sociale di tutti i beneficiari dei servizi. Peculiarità di queste attività è la sinergia che si crea tra i giovani del territorio, i giovani migranti e giovani della salute mentale”.
Come è ovvio – aggiungo – la preoccupazione principale di “Apeiron” è la lotta alla camorra, cosa che la cooperativa sociale ha evidentemente ritenuto compatibile con l’impegno dell’associazione culturale legata alla famiglia Lubrano.
Sul “caso Lubrano-Felicità” sono stato ascoltato dalla Commissione regionale anticamorra della Campania in data 26 maggio 2020, depositando nell’occasione vari interessanti documenti. Vogliano i componenti della Commissione parlamentare antimafia valutare se disporre un’audizione dei giornalisti che a Pignataro Maggiore sono finiti nel mirino della potente e sanguinaria cosca mafiosa dei Lubrano, imparentata strettamente con i Nuvoletta di Marano di Napoli e alleata di ferro dei “corleonesi” di Totò Riina”.

Rosa Parchi

LETTERA DEL GIORNALISTA ENZO PALMESANO (VITTIMA DI REATO DI TIPO MAFIOSO) ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA PER CHIEDERE CHE SIANO ASCOLTATI IN UN’APPOSITA AUDIZIONE I CRONISTI PIGNATARESI FINITI NEL MIRINO DEL CLAN LUBRANOultima modifica: 2021-07-14T08:12:09+02:00da davidema2
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