PIGNATARO MAGGIORE – Potrebbe essere una campagna elettorale davvero interessante, quella per le prossime elezioni amministrative a Pignataro Maggiore, se il dibattito politico che si sta sviluppando a distanza tra Bartolo Mercone e la figlia Miriam si allargasse a tutta l’opinione pubblica locale. Il magliocchismo spacca le famiglie. Per Bartolo Mercone “da quando è stata introdotta la legge del 25 marzo 1993 n. 81, che disciplina l’elezione del sindaco, è la migliore amministrazione che abbia amministrato il paese”, anche se “parecchi colori comunque si sono seccati sul pennello, ma ne parleremo in altra sede”. E’ questo il commento pubblicato dal dottor Bartolo Mercone (il nostro amico “Bartuluccio”) sulla pagina Facebook del traballante sindaco Giorgio Magliocca il 6 giugno 2021.
La dottoressa Miriam Mercone (laureata in filosofia con una tesi su Emmanuel Lévinas, il filosofo dell’agire morale), invece, ha sparato a zero sulla “marcescente scena politica pignatarese” con un durissimo messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook in data 27 maggio 2021 che riportiamo di seguito integralmente: “Quello che sta succedendo in paese è sconcertante. La scuola pubblica è il luogo di fioritura della coscienza critica di generazioni di nuove cittadine e cittadini. Il pensiero libero fa paura a una politica bugiarda e meschina che sull’incompetenza, sulla. paura, sulla miseria materiale e culturale ha costruito anni e anni di dominio, avvelenando il tessuto sociale di una comunità, spegnendo ogni spazio di confronto, soffocando ogni momento di democrazia. Ma sotto le ceneri di questa terra bruciata che avete lasciato dietro le vostre spalle, la scintilla della democrazia arde, ravvivata dalla fiamma del sapere e della cultura. Potete togliere gli striscioni da ogni balcone della libera scuola pubblica, ma nella testa pensante dei giovani cittadini sorgeranno sempre più domande e insaziabile sete di risposte, questa sarà la condanna della marcescente scena politica pignatarese, questo vi inchioderà alle vostre responsabilità”.
Rosa Parchi