NEL BENE CONFISCATO ALLA CAMORRA E POI INTITOLATO ALLA VITTIMA INNOCENTE FRANCO IMPOSIMATO FU CONCESSA UNA SEDE ALL’ASSOCIAZIONE DELLA NUORA DEL DEFUNTO BOSS VINCENZO LUBRANO, L’ASSASSINO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER QUELL’OMICIDIO

PIGNATARO MAGGIORE – È possibile, cari lettori, che a Cinisi, in un immobile confiscato alla mafia e intitolato alla vittima innocente Peppino Impastato, possa essere concessa una sede per le attività di un’associazione culturale della nuora o altri parenti e amici dell’assassino Tano Badalamenti? No, non è possibile. Ancora: è possibile che a Corleone, in un palazzo confiscato ai boss “corleonesi” e intitolato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino possa essere concessa una sede a un sodalizio culturale che fa riferimento alla nuora o altri parenti e amici dell’assassino Totò Riina? La risposta è la stessa: è impossibile che possa succedere uno scandalo del genere. Potremmo continuare all’infinito (da Casal di Principe a Reggio Calabria, da Casapesenna a Catania, da Marano di Napoli a  Gioia Tauro, ovunque in Italia), con infiniti esempi: da nessuna parte potrebbe succedere una cosa del genere perché immediatamente scatterebbero indagini a tappeto, perquisizioni, arresti, ispezioni prefettizie e ministeriali, scioglimenti delle Amministrazioni comunali, missioni della Commissione parlamentare antimafia, inchieste giornalistiche su tutte le testate a livello nazionale e mondiale.
Da nessuna parte potrebbe succedere, in Italia e nel mondo, tranne che a Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera dei clan”, dove, invece, è incredibilmente successo. Questa notizia, cari lettori, è una bomba atomica devastante: nel bene confiscato al boss Antonio Abbate (attuale collaboratore di giustizia) – immobile poi affidato alla cooperativa sociale “Apeiron” e intitolato alla vittima innocente Franco Imposimato (fratello del giudice Ferdinando Imposimato) – fin dal 2018 fu concessa una sede per le attività dell’associazione cultuale “Gruppo sociale La Felicità”, sodalizio che faceva riferimento ad Angela Valente, nuora del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, l’assassino condannato all’ergastolo proprio per l’omicidio di Franco Imposimato. Come è noto, Angela Valente è la moglie di Gaetano Lubrano; quest’ultimo, con il fratello Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a sorveglianza speciale) è stato condannato in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri.
Sono gravissime le responsabilità del presidente della cooperativa “Apeiron” (la cui sede legale è appunto “Villa Imposimato”), Emiliano Sanges, e del traballante sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca (Forza Italia), che da presidente della Provincia di Caserta fa parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con il prefetto, il questore e i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. L’opinione pubblica attende di conoscere le decisioni in merito della prefettura e della magistratura: bufera in arrivo su Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale, e non solo per Giorgio Magliocca. Assessori, consiglieri comunali e funzionari devono rispondere a molte domande sulla presenza della lubranesca associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” a “Villa Imposimato”.

Rosa Parchi

NEL BENE CONFISCATO ALLA CAMORRA E POI INTITOLATO ALLA VITTIMA INNOCENTE FRANCO IMPOSIMATO FU CONCESSA UNA SEDE ALL’ASSOCIAZIONE DELLA NUORA DEL DEFUNTO BOSS VINCENZO LUBRANO, L’ASSASSINO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER QUELL’OMICIDIOultima modifica: 2021-06-10T19:10:42+02:00da davidema2
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