PIGNATARO MAGGIORE – Il traballante Giorgio Magliocca ha ripetuto pure il 31 dicembre 2020 che non si ricandiderà a sindaco alle elezioni amministrative del 2021, ma ha evitato ancora una volta di confessare che è stato costretto a prendere una tale decisione perché travolto dal “caso Lubrano-Felicità”. Come è noto, Giorgio Magliocca il 4 luglio 2019 incredibilmente firmò un accordo di partenariato per manifestazioni anti-camorra con il “Gruppo sociale La Felicità”, l’associazione culturale i cui componenti sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo
In uno scenario del genere – mentre si attendono le decisioni della prefettura e della magistratura sull’inquietante e pericolosissima vicenda – Giorgio Magliocca non poteva fare altro che andarsene. In data 31 dicembre 2020 ha pubblicato su Facebook un messaggio in cui si legge: “(…) come ho già più volte annunciato, il prossimo anno non mi ricandiderò, pur potendolo fare, perché credo che sia arrivato il tempo di dare spazio a chi ha più tempo e voglia di lavorare per il nostro territorio. Fare il sindaco è una cosa seria. Non può essere una scelta dettata dalla voglia di prevalere, dalla tensione di una rivincita o da uno sfizio personale. Credo che tutti voi apprezziate questa mia scelta di serietà. Ma questa decisione poco conta alla fine dei conti. Perché i risultati ottenuti dalla mia amministrazione non sono il frutto del lavoro di un solo uomo al comando. Ma quelli di una squadra. Di ragazzi seri senza sovrastrutture ed interessi personali. La migliore che io abbia mai avuto. Saranno loro a continuare i progetti messi in campo. Io sarò al loro fianco, iniziando dalla campagna elettorale, se vorranno”,
Rosa Parchi