PIGNATARO MAGGIORE – Cresce l’attesa a Pignataro Maggiore per le eventuali prese di posizione di “Libera”, “Comitato don Peppe Diana” e “Legacoop” sul “caso Aperion”, la cooperativa sociale cui sono stati affidati beni confiscati alla camorra nella famigerata città tristemente conosciuta quale “Svizzera dei clan”. “Apeiron”, infatti, ha maturato una serie di collaborazioni ad ampio raggio: aderisce alle citate tre realtà associative molto conosciute e stimate (“Libera”, “Comitato don Peppe Diana” e “Legacoop”) e, allo stesso tempo, presenta nel proprio curriculum la firma di due protocolli d’intesa in materia di immigrazione con l’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” di Pignataro Maggiore, un sodalizio i cui componenti del consiglio direttivo sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia (condannato
Siamo certi che “Libera” (a cominciare dal presidente nazionale don Luigi Ciotti, grande stima per lui da parte nostra), il “Comitato don Peppe Diana” e “Legacoop”, essendo tutti e tre molto impegnati sul fronte della lotta alle mafie, non mancheranno di farci pervenire comunicati stampa in cui vorranno illustrare le loro rispettive posizioni. Se, cioè, è possibile che una cooperativa sociale (nella fattispecie “Apeiron”) possa aderire appunto a “Libera”, “Comitato don Peppe Diana” e “Legacoop” e, allo stesso tempo, firmare due protocolli d’intesa in materia di immigrazione con un’associazione culturale (“Gruppo sociale La Felicità”) legata alla famiglia Lubrano, quest’ultima sopra meglio presentata.
Rosa Parchi