PIGNATARO MAGGIORE – Mentre infuria la bufera per il “caso Lubrano”, Giorgio Magliocca (presidente della Provincia di Caserta e commissario provinciale di Forza Italia) è stato costretto ad annunciare che non si ricandiderà per la carica di sindaco di Pignataro Maggiore alle elezioni amministrative dell’anno prossimo. E lo ha fatto per ben due volte, segno che si sente sottoposto a una pressione pesantissima dopo che la sua bagnarola politico-amministrativa ha mostrato sintomi (per lui) preoccupanti di cedimento. E uno degli assessori, Rossella Del Vecchio, ha fatto registrare 6 assenze consecutive alle riunioni di Giunta.
Il primo annuncio magliocchiano ha avuto come scenario la seduta del Consiglio comunale del 26 maggio
Il secondo annuncio magliocchiano, stavolta su Facebook, è del 5 giugno 2020, nel quarto anniversario della vittoria elettorale del 2016. Ecco di seguito il testo integrale del messaggio: “Giusto 4 anni fa vincevamo le elezioni comunali. In questi anni non ci siamo risparmiati in niente, nonostante il doppio incarico.
Orgogliosi per le tante cose realizzate. Per come abbiamo gestito il periodo di emergenza COVID-19. Ma soprattutto soddisfatti per aver ridato un senso comunitario alla città per anni dilaniata da guerre tra bande. Con questa pace e con queste spalle, Pignataro può camminare a testa alta e da sola!”. Aggiungiamo noi che la traduzione della frase di Giorgio Magliocca “Pignataro può camminare a testa alta e da sola!” è questa: non mi ricandiderò alla carica di sindaco.
Nell’opinione pubblica locale si sente dire, a torto o a ragione, che Giorgio Magliocca – per il “caso Lubrano” – teme eventuali iniziative della prefettura e della magistratura. Politicamente insostenibile – anche perché incalzato dalle accuse dell’assessore Rossella Del Vecchio – la posizione di Giorgio Magliocca già lo è da tempo, da quando cioè ha preso il via la nostra inchiesta giornalistica sul “Gruppo sociale La Felicità”.
Rosa Parchi