PIGNATARO MAGGIORE – Il Prefetto di Caserta ha sconfessato il sindaco di Pignataro Maggiore, Feldmaresciallo Giorgio Magliocca, che nell’ordinanza numero 27 registro generale del 22 marzo 2020, oggetto: “MISURE DI CONTRASTO ALL’EMERGENZA 
EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19”, aveva tra l’altro scritto che “i carabinieri della Stazione di Pignataro Maggiore provvedono al rispetto di tale ordinanza”. Affermazione del tutto campata in aria perché il sindaco non poteva dare un ordine ai carabinieri, come è stato sottolineato nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, organismo di cui Giorgio Magliocca fa parte quale presidente della Provincia. Nella nota della Prefettura che pubblichiamo integralmente si legge che “nessuna ordinanza può contemplare prescrizioni per gli operatori delle forze di polizia (il cui coordinamento è riservato al prefetto e al questore)”.
Inutile dire che i soliti buontemponi (autoribattezzatisi “buon-TAMPONI”, in tempi di Coronavirus) hanno colto l’ennesima occasione per ridere a crepapelle a spese del Feldmaresciallo sindaco. Con la coda tra le gambe, Giorgio Magliocca è stato infatti costretto a fare un’altra ordinanza sul tema, la numero 30 registro generale del 27 marzo 2020, stavolta senza alcun riferimento ai carabinieri della Stazione di Pignataro Maggiore. Pubblichiamo il testo integrale delle due citate divertenti ordinanze magliocchiane, appunto la numero 27 (a sproposito, con i carabinieri) e la numero 30 (riveduta e corretta, senza carabinieri).
I buontemponi locali hanno a loro volta emesso una ridanciana “ordinanza” (si fa per dire) con il seguente testo: “Il Feldmaresciallo Giorgio Magliocca può dare ordini solo ai soldati semplici e ai caporali di allegra brigata delle truppe cammellate magliocchiane ma non ai carabinieri della Stazione di Pignataro Maggiore al fine di evitare problemi di salute agli incauti lettori delle sue ordinanze che rischiano di sentirsi male per le ciclopiche risate”. Firmato: i buon-TAMPONI pignataresi”.
La foto che pubblichiamo è stata scattata dal giornalista Enzo Palmesano.
Rosa Parchi