PIGNATARO MAGGIORE – Un altro tassello delle proprietà e quindi del potere della famiglia mafiosa dei Lubrano a Pignataro Maggiore (famigerata città tristemente conosciuta quale “Svizzera dei clan”) emerge dalle informazioni contenute nel Decreto dirigenziale numero 106 del 26 luglio 2018 della Regione Campania relativo al metanodotto denominato “Collegamento Pietravairano – Pignataro Maggiore”. L’appena citato decreto (che pubblichiamo a corredo di questo nostro articolo) fa riferimento tra l’altro all’“apposizione del vincolo preordinato all’esproprio”. E appunto tra gli espropri da effettuare nel territorio del Comune di Pignataro Maggiore vi è quello del foglio 19 particella 13 intestata a Armando Lubrano, Raffaele Lubrano, Vincenzo Lubrano e Giuseppina Orlando, quest’ultima cugina dei fratelli Nuvoletta di Marano di Napoli, referenti dei “corleonesi” in Campania.
Giuseppina Orlando è la vedova del potente e sanguinario defunto capomafia pignatarese Gaetano Lubrano, affiliato a “Cosa Nostra” e ascoltatissimo “consigliere” della cosca Nuvoletta. Gaetano Lubrano, come è noto, fu tra i partecipanti al summit di Marano dove fu deciso l’assassinio del giornalista del “Mattino” Giancarlo Siani, ucciso a Napoli il 23 settembre 1985.
Con gli espropri per il metanodotto Pietravairano-Pignataro Maggiore altri soldi arriveranno nelle casse della famiglia mafiosa. Il Comune di Pignataro Maggiore ha dato il via libera al metanodotto con “parere favorevole” espresso nella nota protocollo numero 12279 del 21 dicembre 2017 e con attestazione di “assenza di vincoli” comunicata nella nota protocollo numero 1024 del 30 gennaio 2018.
Rosa Parchi