PIGNATARO MAGGIORE – Sta riscuotendo vari consensi il manifesto del Pdl e della sua organizzazione giovanile “Giovane Italia” contro il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, per l’aumento delle
A proposito: ma perché Magliocca non presenta querela contro di noi quando scriviamo dei suoi incontri con Lello Lubrano? Naturalmente, un minuto dopo partirebbe una nostra querela per calunnia contro l’ex sindaco (attento Giorgetto, vedi quello che è successo al querelante, tuo amico, Tommaso Verazzo, quest’ultimo imputato di calunnia per una denuncia contro il giornalista Enzo Palmesano che aveva scritto un articolo su un incontro – vero, come veri sono gli incontri di Magliocca con Lubrano – dell’imprenditore della “Biopower” con il boss Pietro Ligato).
Quanto sopra è naturalmente ben noto ai nostri (pochi) lettori. La novità è un’altra: tra le entusiastiche adesioni su Facebook al manifesto del Pdl e della “Giovane Italia” contro il sindaco Raimondo Cuccaro c’è pure quella di una appartenente ad una autorevole famiglia pignatarese (autorevole nel senso camorristico-mafioso), la sedicente “Indjana” Ligato, in realtà Maria Ligato, figlia del mammasantissima Raffaele Ligato, ergastolano pluri-omicida, detenuto al carcere duro unitamente ad altri due suoi rampolli camorristi, Pietro Ligato e Antonio Raffaele Ligato. “Indjana” Ligato, per vergare il suo
Non sappiamo il motivo preciso della sortita di Maria Ligato contro Raimondo Cuccaro. Ma certo per la famiglia Ligato erano “bei tempi” quando c’era Giorgio Magliocca sulla poltrona di sindaco, per quanto riguarda soprattutto i beni confiscati alla camorra e (sulla carta) acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune di Pignataro Maggiore. Basti pensare che il pescheto ex Ligato di via del Conte (vicino alla villa bunker), nonostante la confisca e lo sgombero di facciata, dal 2002 al 2007 era ancora nella disponibilità della camorra: veniva coltivato da tale Maisto che pagava l’affitto – con “regolare” contratto – a Maria Giuseppa Lubrano, moglie di Raffaele Ligato e madre della firmataria anti-Cuccaro Maria Ligato. Giorgio Magliocca ovviamente faceva finta di nulla. L’allora capogruppo di opposizione Raimondo Cuccaro, invece, nel giugno 2007, denunciò pubblicamente lo scandalo del pescheto, mettendo fine all’incasso camorristico sui beni confiscati. Maria Ligato ha quindi tutte le ragioni per aderire alla campagna anti-Cuccaro sulla pagina Facebook del fratello dell’ex sindaco Magliocca.
Rosa Parchi