Che si parli di P3 o di P4, guardando le carte di identità di politici e faccendieri coinvolti, nasce il fondato sospetto che alcune associazioni segrete (la massoneria deviata), che da tempo riescono a condizionare le istituzioni in Italia, potrebbero aver trovato un centro nevralgico a Cervinara, paese di circa diecimila persone nell’avellinese. Le vicende di questi gruppi, inoltre, si intrecciano con quello che è stato chiamato il “partito dei rifiuti” in Campania, toccando perfino le vicende pignataresi.
Da qui parte la storia di Marco Milanese, ex ufficiale della Guardia
Chi, però, ha tirato il parlamentare tremontiano nella rete dei giudici di Napoli è Paolo Viscione, l’imprenditore settantenne formatosi nello studio legale dell’ex Presidente del Senato e vicepresidente del Csm, Nicola Mancino. Indovinate un po’ il paese natio di Viscione? Naturalmente Cervinara. L’imprenditore e Milanese si conoscono molto bene. Non a caso l’anno scorso, in sede di scelta del candidato a sindaco del centrodestra per le amministrative nel comune irpino, il braccio destro di Tremonti scelse un ex esponente del Partito Democratico e scartò il genero dell’imprenditore, nonostante la lunga militanza tra i berluscones.
Le coincidenze, però, non finiscono qui. Sia Milanese che Viscione avevano rapporti con Pasquale Lombardi, l’ex sindaco di Cervinara coinvolto nello scandalo P3 con il faccendiere Flavio Carboni (l’uomo che stava mettendo le mani sul grande business dell’eolico in Sardegna). Il primo militava nello stesso partito dell’ex geometra e con il secondo ci sono dei rapporti societari indiretti (i figli di entrambi hanno quote nell’Istituto Vendite Giudiziarie Napoli).
Viste le dimensioni del paese, ci si aspetterebbe che le personalità i
Di lui Lombardi, appena pochi mesi fa, diceva: ”Sergio è una mia creatura. Di Cervinara, come me. Sono stato io a favorire il suo ingresso in quella squadra, a fargli avere il trasferimento al Comune”. Di quale Comune parla l’ex sindaco? Naturalmente quello di Roma, dove Gallo ha ricoperto il ruolo di capo gabinetto di Alemanno dall’ottobre del 2008 al giugno 2010.
Ed è come uomo di fiducia del promo cittadino capitolino che i pignataresi si ricordano di lui. Nel 2009, infatti, l’ex sindaco Giorgio Magliocca fu nominato membro della segreteria del Capo di Gabinetto proprio mentre il giudice “creato da Lombardi” e che vanta posizioni apicali nell’ambito della magistratura italiana, guidava quell’ufficio, come conferma anche un comunicato stampa di Alemanno all’indomani dell’arresto dell’ex primo cittadino per concorso esterno in associazione mafiosa: “…In base al suo ruolo di dipendente pubblico, alla sua qualifica di avvocato e alla sua esperienza di Sindaco di un piccolo comune, [Magliocca N.d.A.] è stato chiamato nel 2009 a far parte della segreteria del Capo di Gabinetto pro tempore, il magistrato Sergio Gallo. Dopo le dimissioni del dottor Gallo da Capo di Gabinetto, è passato alla segreteria politica del Sindaco con uno stipendio di 62.000 euro lordi annui e nessun incarico di consulenza”.